Ruba un’auto per chiedere il riscatto ma l’estorsione fallisce, in manette 44enne

èˆ stato fermato mentre era ancora con la cornetta in mano al telefono con la vittima a cui stava chiedendo il cosiddetto cavallo di ritorno. Per questo, Giovanni Maria Marra, 44enne di Copertino, è¨ stato arrestato con l’accusa di tentata estorsione

Un piano studiato nei minimi particolari. Talmente dettagliato da far pensare che non si tratti di un «caso isolato» ma di una vera e propria costante. Non è escluso, infatti, che quanto accaduto a Scorrano, il 26 marzo scorso, si sia verificato anche in altre zone del Salento. In sostanza, lo schema era questo: una macchina, scelta a caso senza obiettivi precisi, veniva rubata per chiedere quello che in gergo viene chiamato «cavallo di ritorno», ossia una sorta di riscatto, una somma di denaro pretesa per riavere indietro la vettura integra. Superata la parte più difficile, infatti, era semplice per il ladro risalire al proprietario dell’auto sottratta tramite il libretto di circolazione. E  consultando l’elenco telefonico partivano le telefonate per indicare luogo e modalità dello “scambio”. In caso di rifiuto, molto probabilmente, la macchina veniva incendiata.

In questo caso, la mente di quest’articolato disegno criminale, è Giovanni Maria Marra, 44enne di Copertino, arrestato ieri pomeriggio, intorno alle 17.00, dai  Carabinieri della Compagnia di Maglie, guidati dal Ten. Luigi Scalingi e dai colleghi del nucleo radiomobile, coordinati dal Ten. Rolando Giusti.

Oltre all’accusa di tentata estorsione, l’uomo un fruttivendolo già noto alle Forze dell’Ordine per reati contro il patrimonio e la persona, dovrà rispondere di resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale. Il 44enne è stato, infatti, beccato all’interno di una cabina telefonica mentre era ancora alla cornetta con la vittima.  

Ma andiamo con ordine. Mercoledì, intorno alle 10.00 di mattina, in pieno centro a Scorrano era stata rubata una Fiat Panda di colore bianco ai danni di un pensionato del posto, approfittando del fatto che per pochi istanti, la vettura era stata lasciata incustodita, per di più con le chiavi inserite. Due ore dopo l’accaduto, prima ancora che si recasse dai Carabinieri per sporgere denuncia di furto, la vittima ha ricevuto un’insolita telefonata con una richiesta ben precisa «Se vuoi la macchina devi darci 2mila euro».

Tra l’incredulità e la rabbia, la vittima, senza indugiare, ha raggiunto la Stazione dei Carabinieri di Scorrano per raccontare tutto l’accaduto. È stato grazie ai “dettagli” colti e forniti dal malcapitato che è stato possibile chiudere il cerchio in tempi brevi. Da qui il nome dell’operazione «Lampo» proprio perché in poche ore e per di più sotto la pioggia battente il responsabile è finito in carcere. Innanzitutto l’accento del presunto estorsore, chiaramente del nord-ovest del Salento, ben diverso, insomma, da quello comunemente parlato nel paese alle porte di Maglie, poi la freddezza con cui veniva avanzata la richiesta di denaro ed ultimo ma non ultimo il luogo preciso in cui sarebbe dovuto avvenire lo scambio. I duemila euro, infatti, dovevano essere lasciati in un vaso in una strada a Sant’Isidoro.  Un luogo non di certo casuale. Lì infatti, Marra gestiva una bancarella di frutta e verdura.

Grazie a tutti questi elementi, nel giro di poche ore, si è giunti all’epilogo, grazie anche ad uno specifico servizio di osservazione da parte dei militari delle compagnie di Maglie e Gallipoli, una ventina in tutto, nelle zone di Nardò e Copertino.

Intorno alle 15.30, i dubbi hanno trovato finalmente un riscontro concreto quando l’uomo, identificato poi in Marra, è stato notato all’interno di una cabina telefonica, intento ad effettuare una chiamata. Accertato che stesse parlando con la vittima, i militari lo hanno immediatamente bloccato. Come se non basasse, il 44enne ha reagito al fermo con violenza, cercando con spintoni di divincolarsi. Non solo, mentre saliva a bordo dell’autovettura di servizio ha iniziato ad urlare nei confronti dei carabinieri minacce e ingiurie, ripetendo in maniera un po' più colorita "la macchina ve la faccio trovare bruciata". .

Per lui si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Lecce dove si trova a disposizione della Autorità Giudiziaria. L’auto però, non è stata ancora trovata. Il libretto pero sì, è stato rinvenuto vicino al “Jolly Mare”, il luogo dove sarebbe dovuta avvenire la consegna. 

Durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso la compagnia di Maglie, il tenete Scalingi ha voluto rivolgere un appello a quei cittadini che hanno subito casi simili: quello di denunciare se hanno ricevuto la richiesta di una somma di denaro in cambio della propria auto rubata. Il sospetto, infatti, è che Marra non abbia agito da solo e che le segnalazione di ritrovamenti di veicoli precedentemente rubati e in alcuni casi addirittura bruciati possano essere legati proprio al metodo del cavallo di ritorno. 



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