Con il bel tempo e le condizioni del mare “favorevoli” il Salento torna ad essere terra di sbarchi, meta ultima dei viaggi della speranza. Intere famiglie, probabilmente di origine curdo-irachena, sono state “notate” alle prime luci dell’alba da alcuni cittadini, mentre camminavano per le strade del centro storico di Otranto.
75 persone, tra cui molte donne e più di trenta bambini, anche molto piccoli, tenuti stretti tra le braccia dalle mamme, sono stati fermati dagli uomini delle forze dell’ordine e accompagnati, come disposto dalla Prefettura di Lecce, al Centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” della Città dei Martiri, dove resteranno, in attesa delle operazioni di foto-segnalamento. Tutti i migranti stanno bene, come hanno potuto accertare gli operatori sanitari della croce rossa. Solo una donna, con la figlia, è stata accompagnata in Ospedale per un lieve malore.
Il passo successivo toccherà al Pool antimmigrazione clandestina della Procura della Repubblica che proverà a “ricostruire” il viaggio dei migranti e, come spesso è accaduto in passato, se tra i cittadini stranieri si siano nascosti anche gli scafisti anche se, è più probabile, che abbiano ripreso il largo dopo aver concluso la traversata. Non c’è traccia, infatti, dell’imbarcazione che avrebbe trasportato il “carico” umano in una delle calette rocciose di cui è disseminata la costa salentina.
Potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di sbarchi che, come ha insegnato la storia, subiscono un’impennata quasi allarmante durante la bella stagione.
