Schiaffi, pugni e calci verso la moglie: 46enne di Ortelle condannato ad 1 anno e 6 mesi

L’uomo rispondeva del reato continuato di maltrattamenti in famiglia e di tentata violenza privata. Il pubblico ministero Maria Vallefuoco aveva invocato per L.P. una condanna a 3 anni. La vittima, una 39enne di Cocumola, si è costituita parte civile e sarà risarcita del danno.

Schiaffi, pugni e calci verso la moglie, spesso perché in preda ai fumi dell'alcool. Il gup Cinzia Vergine ha condannato il 46enne L.P. di Ortelle ad 1 anno e 6 mesi, (con sospensione della pena).
 
L'uomo rispondeva del reato continuato di maltrattamenti in famiglia e di tentata violenza privata.
 
Il pubblico ministero Maria Vallefuoco aveva invocato per L.P. una condanna a 3 anni. L'avvocato Dimitry Conte, difensore della vittima, una 39enne di Cocumola costituitasi parte civile,  aveva chiesto  il risarcimento danni, in seguito disposto dal gup e da liquidarsi in separata sede.
 
Invece, il difensore dell'imputato, l'avvocato Raffaele Di Staso, ha sostenuto che la querela da cui è poi nato il procedimento, non fosse circostanziata e venne depositata un anno e mezzo dopo i fatti. Essa faceva riferimento ad un lasso di tempo di ben tredici anni, troppo ampio rispetto al periodo a cui farebbero riferimento gli episodi contestati. Inoltre, la piattaforma probatoria, ritiene il legale, risulterebbe carente e si baserebbe esclusivamente sull'attendibilità della testimonianza della persona offesa. Infatti, i quattro testimoni non avrebbero assistito agli episodi di violenza.
 
Secondo l'accusa, invece, L.P. sarebbe da ritenere colpevole di svariate violenze, commesse tra le mure domestiche ai danni della coniuge. Questi episodi, spesso sarebbero stati "favoriti" dall'abuso di alcool.  Egli, fino all'aprile 2013, avrebbe maltrattato la 39enne di Cocumola. Anzitutto picchiandola ripetutamente con calci e pugni,ma anche  accompagnando le violenze con espressioni ingiuriose nei suoi confronti. Altre volte, L.P. avrebbe distrutto mobili e suppellettili di casa, costringendo la moglie a cercare rifugio presso i parenti. Fino al 16 aprile di tre anni fa, quando il 46enne di Ortelle avrebbe "convinto" la vittima ad allontanarsi da casa, portando con sé i figli ed intraprendendo il giudizio per la separazione.

La vicenda non si sarebbe chiusa qui però .Infatti, L.P. incontrando la donna in diverse occasioni a Nardò, l'avrebbe importunata per tornare a vivere con lui, sotto lo stesso tetto. Dopo l'allontanamento della moglie da casa, l'uomo ogni qual volta la incontrava, la minacciava con frasi del tipo "guardati le spalle che ti passo sopra con il camion, io me ne vado in galera ma tu sottoterra".



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