Molestie sessuali verso una studentessa di terza media, “sconto di pena” per un bidello in Appello

I giudici della Corte hanno inoltre confermato il risarcimento in separata sede, verso i familiari della giovane studentessa.

Arriva uno “sconto di pena” per il bidello accusato di avere palpeggiato una studentessa di appena 13 anni nel bagno della scuola. La Corte di Appello (Presidente Ettore Nesti) ha inflitto la pena di 1 anno e 6 mesi (pena sospesa e non menzione) riconoscendo l’attenuante della minore gravità del fatto. Il 68enne, originario di un paese del Sud Salento, è difeso dall’avvocato Luigi Corvaglia.

I giudici hanno, inoltre, confermato il risarcimento in separata sede, verso i familiari della giovane studentessa, difesi dall’avvocato Salvatore Bruno. In primo grado, invece, il gup Vincenzo Brancato ha condannato il bidello alla pena di 4 anni.

Secondo il sostituto procuratore Stefania Mininni, il 5 ottobre del 2015, il bidello, in servizio presso una scuola media del Basso Salento, si sarebbe avvicinato alla studentessa “furtivamente”. La 13enne si stava recando in bagno, poco prima dell’uscita da scuola. Nei pressi di uno stanzino adiacente, di pertinenza del bidello, sarebbero iniziate le molestie nei confronti della studentessa di terza media.

Il collaboratore scolastico avrebbe cominciato a palpeggiarle il seno e poi tentato di baciarla. La ragazzina riuscì a divincolarsi e fece ritorno in classe sconvolta. Raccontò ogni cosa alla sua insegnante che segnalò immediatamente l’accaduto alla dirigenza. I familiari della giovane, inoltre, presentarono denuncia ai carabinieri. Successivamente, il bidello fu trasferito in un’altra scuola.



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