Accusato di molestie su studentesse minorenni. “Sconto di pena” per l’autista di uno scuolabus

“Sconto di pena” nel processo di Appello-bis per l’autista di scuolabus accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di studentesse minorenni

Arriva uno “sconto” di pena per l’autista di scuolabus accusato di molestie ai danni di studentesse minorenni. La Corte di Appello (Presidente Ottaviani) al termine del processo bis, ha inflitto la pena di 5 anni ed 8 mesi di confronti di Claudio De Rinaldis, 62 anni originario di Melendugno, ma residente a Zollino.

I giudici hanno dichiarato prescritto uno dei tre episodi contestati dalla Procura (riguardante una studentessa ora maggiorenne).

La Corte ha, inoltre, disposto la conferma della condanna al risarcimento del danno, in separata sede, in favore delle tre ragazze, parti civili con gli avvocati Viviana Labbruzzo e Stefano De Francesco.

L’imputato è assistito dagli avvocati Viola Messa e Marino Giausa che, una volta depositate le motivazioni della sentenza (entro 90 giorni), potranno proporre ricorso in Cassazione.

De Rinaldis è accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti di minorenni.

Ricordiamo che in primo grado, il gup Vincenzo Brancato, al termine del rito abbreviato, ha inflitto la pena di 8 anni nei confronti dell’autista. La sentenza prevede anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dai luoghi frequentati da minori.

Successivamente la Corte di Appello confermò la condanna a 8 anni. Dopo, il ricorso della difesa, la Cassazione dispose l’annullamento con rinvio della sentenza è si è arrivati al secondo processo di Appello.

Le indagini

L’uomo è stato arrestato il 30 settembre del 2017 dagli agenti della Squadra Mobile di Lecce a seguito di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Simona Panzera, su richiesta del pm Maria Rosaria Micucci. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Successivamente, il Gip ha accolto la richiesta di attenuazione della misura cautelare avanzata dai suoi legali ed ha ottenuto i domiciliari.

Le indagini hanno preso il via dalla denuncia della madre di una delle giovani presunte vittime di abusi. I successivi accertamenti investigativi avrebbero fatto emergere altri due casi sospetti.

In base alla ricostruzione degli inquirenti, a partire dal 2015 e fino a poco tempo prima dell’arresto, l’autista di un pulmino adibito al trasporto degli alunni di scuole elementari e medie di Melendugno e Borgagne avrebbe adescato tre ragazzine con svariati pretesti, quali l’acquisto di gelati o ricariche telefoniche.

Le tre presunte vittime sono state sentite, attraverso l’ascolto protetto, da una psicologa. All’esito dello stesso, il consulente tecnico ha ritenuto attendibili le dichiarazioni fornite dalle minori.



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