Scoperti a pescare nell’Area Marina Protetta, fuggono via lasciando attrezzatura e pesce

I due hanno desistito all’arrivo delle Guardie Zoofile di Nardò. Il pescato, non potendosi rigettare in mare è stato donato alla Caritas Diocesana.  

Nonostante le temperature si siano irrigidite e il territorio nel corso della settimana sia colpito da fenomeni temporaleschi, a volte anche molto copiosi, continuano, purtroppo, le attività di pesca di frodo.

Nel corso delle quotidiane attività di controllo da parte del Nucleo Operativo Guardie Zoofile Agriambiente di Nardò, finalizzate alla tutela del territorio, gli operatori nella giornata di ieri hanno notato la presenza di due persone che con un rezzaglio erano intenti a pescare nelle acque ricadenti all’interno dell’Area Marina Protetta. Forse viste le condizioni metereologiche avverse hanno ritenuto di non incappare in alcuna verifica, ma l’occhio sempre attento delle guardie neretine ha fatto in modo che l’attività vietata fosse interrotta.

All’interno dell’Area Marina Protetta è consentita, se autorizzata, la pesca solo con l’utilizzo della canna ma è assolutamente vietata con altre attrezzature.

I due notando in lontananza l’arrivo delle guardie si sono allontanati facendo perdere le proprie tracce e abbandonando sul posto circa kg. 5 di pesce, nello specifico cefali e il rezzaglio (attrezzo con rete utilizzato per la pesca).

Il pesce, non essendo più possibile rigettarlo in mare, è stato donato dalle guardie e dalla Polizia Locale di Nardò alla “Caritas della Diocesi Nardò Gallipoli”.



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