Illeciti nella ristrutturazione del poliambulatorio di Martano? Sei persone finiscono sotto processo

Inoltre, nel corso dell’udienza preliminare si sono  costituiti parte civile l’Asl di Lecce, il Comune di Martano e la Regione Puglia.

Finiscono sotto processo sei persone, nell’ambito dell’inchiesta “Unfinished Work”, relativa al presunto sistema di malaffare nei lavori di ristrutturazione del poliambulatorio di Martano, finanziato con i fondi della Comunità Europea per un importo complessivo di oltre 4 milioni di euro, nell’ambito del progetto por Fesr Puglia 2007-2013.

Il gup Sergio Tosi, al termine dell’udienza preliminare svoltasi presso l’aula bunker di Borgo San Nicola, ha rinviato a giudizio:  Fiorenzo Pisanello, 66 anni di Lecce, in qualità di responsabile dell’Area Tecnica della Asl e Responsabile Unico del Procedimento, ora in pensione; Antonio Leo, 57enne di Soleto, quale componente dell’Area Tecnica Asl e direttore dei lavori, all’epoca dei fatti; l’imprenditore Francesco Reddavide, 67 anni di Adelfia, rappresentante legale e amministratore anche di fatto della società “ATITECNICA 85 s.r.l..

E poi, Cosimo Partipilo, 50enne di Modugno (Bari) amministratore della società capogruppo e mandataria Edilmat s.r.l.; Gaetano Natuzzi, 40 anni di Gioia del Colle, Direttore di cantiere a Martano, in rappresentanza della società mandante Elettra s.r.l. dell’ATI esecutrice dei lavori; Salvatore Martinelli, 60enne di Taranto, rappresentante legale della Elettra, s.r.l..

Dovranno presentarsi il 6 febbraio del 2022, dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale, per l’inizio del processo. Rispondono a vario titolo ed in diversa misura di: abuso di ufficio, peculato, falso ideologico e materiale, frode nelle forniture pubbliche.

Il collegio difensivo

Sono difesi dagli avvocati: Giuseppe Corleto, Luigi e Roberto Rella, Rosalba Pindinello, Luigi Covella, Giancarlo Vaglio, Viola Messa, Michele Laforgia, Giuseppe Guastella, Cataldo Crusi. I legali potranno dimostrare l’estraneità alle accuse, nel corso del dibattimento.

Intanto, nel corso dell’udienza preliminare si è già costituita parte civile lAsl di Lecce, con l’avvocato Massimo Manfreda, il Comune di Martano, attraverso l’avvocato Martina Giannoccolo e la Regione Puglia, con l’avvocato Daniela Limongelli.

Gli arresti

Ricordiamo che, nei mesi scorsi, davanti al gip Simona Panzera che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per due persone, si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Fiorenzo Pisanello. L’uomo ha risposto per circa tre ore alle domande del giudice e ha respinto le accuse, sottolineando di avere agito sempre in buona fede e in maniera trasparente. Antonio Leo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stesso discorso per l’imprenditore Francesco Reddavide. Quest’ultimo è stato raggiunto dalla misura interdittiva del divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale per un anno.

Intanto, nei giorni scorsi, il gip Tosi ha revocato la misura cautelare dei domiciliari per Leo e Pisanello, sostituita con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’inchiesta

L’inchiesta “Unfinished Work” coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Prontera è stata condotta dalle “Fiamme Gialle” di Otranto. Secondo l’accusa, Fiorenzo Pisanello e Antonio Leo, entrambi pubblici ufficiali, in concorso con gli imprenditori Cosimo Partipilo e Gaetano Natuzzi, avrebbero falsamente attestato che i lavori per il Poliambulatorio di Martano erano ultimati in data 26 ottobre del 2015, in conformità con il progetto approvato con Delibera Commissariale dell’ottobre del 2011 e dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco con una nota del dicembre del 2010.

In realtà, a seguito di un’ispezione degli stessi Vigili del Fuoco, risalente al mese di luglio del 2017, veniva accertata l’inadeguatezza della struttura alla normativa antincendio, tanto che era stata dichiarata irricevibile la S.C.I.A. antincendio dell’aprile del 2017.

I dirigenti Pisanello e Leo, in concorso con l’imprenditore Reddavide, inoltre, ritiene la Procura, adottavano e sottoscrivevano uno “stato finale dei lavori”, privo di coincidenza con l’iniziale computo metrico e si appropriavano di non meno di 30.022,76 euro che venivano accreditati alla Attitecnica 85 s.r.l., per lavori apparentemente eseguiti. Il riferimento è ai lavori per la messa in funzione del Cad Dialisi del Poliambulatorio di Martano.



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