È riuscito a convincere la sua ex compagna a concedergli un “incontro chiarificatore” e quando la donna ha acconsentito alla richiesta, probabilmente, non ha immaginato a cosa stava andando incontro varcando la soglia dell’abitazione di Antonio Luciato Nutricati, 54enne di Ugento. L’uomo l’ha trattenuta contro la sua volontà. Per due interminabili giorni l’ha segregata in casa privando la poveretta della sua libertà personale. Le ha strappato dalle mani anche il cellulare, impedendole così di comunicare con l’esterno. Il tentativo di “riappacificazione” si è trasformato in un crimine.
Alla fine, il 54enne è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione. Le accuse, pesantissime, sono sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e minaccia aggravata.
La ricostruzione dell’accaduto
L’incubo per la poveretta è finito grazie ad una segnalazione che ha permesso ai Carabinieri di bussare alla porta di Nutricati che, per due giorni, aveva chiuso a chiave nella sua abitazione l’ex convivente, una 52enne di Ugento.
Di più, alla vista dei militari e dell’uomo che li aveva “avvisati” sopraggiunto in quei frangenti, il 54enne ha perso completamente la testa tanto da arrivare a minacciare “il testimone” con un coltello.
Non era la prima volta
A luglio, dopo aver sporto denuncia di maltrattamenti e minacce contro il convivente, la donna era stata aiutata da un Centro Antiviolenza e accompagnata presso una casa protetta proprio per timore di ritorsioni da parte dell’ex.
L’epilogo
Il coltello è stato sequestrato, mentre Nutricato – terminate le formalità di rito – è stato accompagnato nel carcere di Borgo San Nicola, dove è ha disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente informata dai carabinieri della stazione di Ugento.
