Processo sul vecchio canile, il sindaco Salvemini in aula come testimone: “Una nuova struttura per la città di Lecce”

Il primo cittadino è comparso dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale, in qualità di teste della difesa, nel processo sul vecchio “Canile sanitario comunale” di via San Nicola.

Un nuovo canile per la città di Lecce. È quanto affermato in aula, nella giornata di ieri, dal sindaco Carlo Salvemini. Il primo cittadino è comparso dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale (Presidente Pietro Baffa) in qualità di testimone della difesa, nel processo sulle presunte irregolarità in materia sanitaria ed ambientale, del “Canile sanitario comunale” di via San Nicola.

Il Sindaco interpellato sull’attività dello stesso, durante la sua gestione, ha riferito dell’annoso problema del sovraffollamento e della precaria situazione sanitaria. Salvemini ha anche sottolineato di essersi attivato per risolvere il problema, chiedendo al Prefetto la riunione dei Sindaci dei Comuni limitrofi a Lecce, per trovare una soluzione condivisa. Successivamente, si è deciso di trasferire i cani in una struttura di Tricase.

Ad ogni modo, Salvemini ha riferito che verrà costruito, ex novo, un altro canile in agro di Lecce.

Il processo

Sul banco degli imputati compaiono: Fernando Buonocuore, 52 anni, di Lecce, dirigente del settore Ambiente, Igiene e Sanità del Comune di Lecce; Ivan Vernich, 60 anni, di Lecce, funzionario coordinatore del settore Randagismo, fino al 12 novembre del 2015; Cataldo Cannillo, 58 anni, di Lecce, succeduto a quest’ultimo. Rispondono dellipotesi di reato di rifiuto e omissione di atti d’ufficio e abbandono di animali.

Il collegio difensivo

Sono assistiti dagli avvocati: Viviana Labbruzzo, Stefano De Francesco, Luigi e Roberto Rella, Donato Mellone. Invece, nella mattina odierna, l’associazione Nuova Lara si è costituita parte civile con il legale Vittorio Vernaleone.

Il processo continuerà l’11 maggio, giorno in cui sono previste la discussione in aula e la sentenza.

Le indagini

Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Forestale e coordinate dal pubblico ministero Elsa Valeria Mignone. La struttura venne sequestrata il 28 febbraio del 2013, attraverso il decreto del gip Carlo Cazzella. Emerse una grave questione di sovraffollamento del canile per la presenza di 160 animali, in uno spazio con la capienza di 40 posti.

I presunti illeciti contestati agli indagati sarebbero avvenuti prima e dopo il sequestro. Buonocuore, Vernich e Cannillo, secondo la tesi accusatoria, non avrebbero fronteggiato adeguatamente le problematiche di natura sanitaria e ambientale all’interno della struttura.



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