Frutta, verdura e… droga sul banco del mercato, smantellata centrale dello spaccio

Il banco al mercato era stato trasformato da un 51enne agli arresti domiciliari in una centrale dello spaccio. Ogni giorno diversi clienti acquistavano la dose giornaliera fingendo di interessarsi alla frutta e alla verdura.

Smantellata una centrale dello spaccio che aveva affondato le sue radici nel cuore del centro storico di Lecce. Non è la prima volta che i riflettori delle forze dell’Orine illuminano le zone del Quarterie Rudiae che si cercano di tenere nascoste, riparate da occhi indiscreti. Questa volta, l’attenta e puntuale attività di indagine ha condotto gli uomini dell’aliquota operativa del Norm della Compagnia a tre nomi, tre volti già conosciuti.

Le segnalazioni dei cittadini

Una, due, tre segnalazioni dei cittadini residenti nella zona hanno messo gli uomini in divisa sulla strada giusta. Tutti raccontavano la presenza di alcuni tossicodipendenti nelle vicinanze del mercato di Porta Rudiae. Per fugare tutti i dubbi, sono scattate una serie di servizi di osservazione.   Controllo dopo controllo, è stato individuato il banco di frutta e verdura gestito da Antonio rizzato, 51enne del luogo. L’uomo sottoposto agli arresti domiciliari aveva l’autorizzazione a lavorare come venditore ambulante nei pressi di Porta Rudiae. Ma i suoi affari riguardavano qualcosa in più dei prodotti ortofrutticoli messi in vendita.

Il 51enne, con l’aiuto dei ‘collaboratori’ Gianluca Albanese, 45enne e Cristian Alfarano, 21enne (entrambi del capoluogo barocco) aveva trasformato il banchetto del marcato in un punto di riferimento per i tossicodipendenti della zona ai quali, previo pagamento di denaro, procurava –  direttamente o avvalendosi dei suoi gregari –  lo stupefacente. Il sistema era stato architettato per non destare sospetti: la droga, infatti, era nascosta in piccoli anfratti delle mura del centro cittadino, che –  giorno per giorno – venivano cambiati, proprio per evitare l’attenzione delle forze dell’ordine.

Altre certezze sono arrivate durante il controllo degli acquirenti, trovati in possesso di modiche quantità di eroina. Tanto però è bastato per essere segnalati alla locale prefettura quali “assuntori” di stupefacenti.

Il quadro ricostruito dagli uomini dell’Arma ha spinto il pubblico ministero titolare delle indagini, Stefania Mininni ad inoltrare al Giudice per Indagini Preliminari, Antonia Martalò, la richiesta per l’emissione di provvedimenti cautelari che sono stati poi eseguiti questa mattina.

Il conto

Ad Antonio Rizzato è stata applicata la custodia cautelare in carcere. Il 51enne è stato accompagnato presso la casa circondariale di lecce;

Gianluca Albanese è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Cristian Alfarano è stato sottoposto all’obbligo di firma.

I tre sono ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di spaccio di sostanze stupefacenti continuato, in concorso dal mese di novembre 2017 ad oggi.

L’operazione condotta dai Carabinieri ha permesso di incidere in maniera determinante sul fenomeno dello spaccio di stupefacenti in uno dei più famosi e frequentati quartieri del centro di Lecce, interessato quotidianamente dalla presenza di numerosi turisti che, nell’ultimo periodo, aveva evidenziato fenomeni di degrado sociale ed un preoccupante aumento della presenza di tossicodipendenti, segno evidente di una recrudescenza del fenomeno connesso allo smercio di droga che, proprio nel recente passato, ha visto molti cittadini di quelle aree richiedere ed ottenere dal Prefetto la convocazione di comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di ricevere risposte immediate per la risoluzione delle problematiche rappresentate: oggi la risposta concreta a quei cittadini è stata data dai carabinieri di Lecce.



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