
Parapiglia in mattinata al Tribunale di Lecce di viale De Pietro con tanto di ambulanza che arriva a sirene spiegate.
Francesco Russo, 64 anni di Nardò, nome già noto in passato alle cronache, ha accusato un malore durante la prima udienza del processo che si celebrava questa mattina ed è stato ricoverato presso il nosocomio di Lecce.
L’uomo si trova agli arresti domiciliari perché ritenuto responsabile del tentato omicidio ai danni di Gianni Calignano, il 27enne neretino colpito al torace da un colpo di pistola, circa un anno fa. Russo si trova in stato di detenzione insieme al figlio 27enne Giampiero. I due inizialmente erano in carcere a seguito del rigetto dell’istanza di scarcerazione da parte del Riesame.
Il 64enne stava presenziando alla prima udienza del processo, celebrata a porte chiude al piano terra nell’aula di Corte d’Assise dinanzi al Gup, Cinzia Vergine, agli avvocati di parte, ai cancellieri ed al pm Stefania Mininni.
Inaspettatamente, poco prima della fine dell’udienza, Francesco Russo si è accasciato perdendo i sensi tra lo stupore generale. E’ stato necessario chiamare il 118 e così i sanitari sono giunti a sirene spiegate presso palazzo di Giustizia. Russo è stato condotto fuori dall’aula in barella ed è stato trasportato presso il Vito Fazzi di Lecce al fine di effettuare tutti gli accertamenti.
L’udienza è stata rinviata al 18 maggio prossimo, anche a causa dello sciopero generale degli avvocati penalisti che, come detto, sono in stato di agitazione provocando lo slittamento di numerose udienze.