Trafficavano eroina e cocaina parlando di cicorie, funghi e pizza. Chiesti 60 anni di carcere per i 9 imputati

Il sostituto procuratore antimafia ha invocato la condanna per nove imputati che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato e un’assoluzione. L’udienza è stata aggiornata all’11 ottobre, quando il giudice pronuncerà la sentenza.

Dinanzi al Gup, Carlo Cazzella il sostituto procuratore antimafia, Guglielmo Cataldi ha invocato la condanna per nove imputati che hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Nello specifico, 10 anni per Carlo Squittino 45 enne di Castro; 8 anni e 10 mesi per Maurizio Miloso 45enne  di Marano di Napoli; 8 anni per Angelo Belfiume, 38 anni, di Melendugno; l'albanese  Bilaj Bocaj, 48enne; Paolo Merico 31 anni e Alessandro Migliorini, 30 anni di Poggiardo. 2 anni per Ciro Vacca, 60enne di Cavallino, balzato pochi giorni fa agli onori della cronaca, per l'arresto in seguito al tentato omicidio del figlio; 1 anno e 9 mesi per Andrea Petrachi, 49enne di Lecce; 1 anno e 9 mesi anche per Daniele Balloi, 33enne di Melendugno. Chiesta l’assoluzione per Angelo Giuseppe Pellecchia, 32 anni, di Marano di Napoli.
  
L’udienza è stata aggiornata all’11 ottobre. In quella data, terminerà la discussione in aula e subito dopo, il giudice pronuncerà la sentenza.
  
Tutti gli imputati rispondono dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio.
  
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati: Massimiliano Petrachi, Donato Sabetta, Elvia Belmonte, Luca Puce, Silvia Mauro, Selene Mariano, Giuseppe Giannaccari, Velia Pennetta, Edwige Sforza, Oronzo Mario Ingrosso, Patrizia Manzi.
  
L'operazione condotta dal sostituto procuratore antimafia Guglielmo Cataldi e coordinata dai finanzieri del Gico della Gdf raggiunse il suo culmine con l'arresto, il 19 maggio 2014, di Pellecchia, Miloso, Belfiume e Squittino, in un deposito di Melendugno. Qui venne rinvenuto un ingente quantitativo di hashish, "esportato" in Salento dai due corrieri campani. Invece, le successive indagini portarono all'identificazione degli altri membri del sodalizio criminale e servirono a disvelare un traffico di eroina e cocaina dall'Albania.
  
Fondamentale l'ausilio delle intercettazioni che permisero di risalire alle "sostanze proibite", attraverso la "traduzione" di frasi dal contenuto criptico: "tre cicoria”; “busta d'insalata da cento”; "due pizze con funghi marroni"; "due condizionatori verdi"; "matassa verde o filo marrone".
 
Il traffico e lo spaccio si sarebbe verificato dal gennaio 2012 fino al marzo 2013, interessando diverse località del territorio salentino.



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