Una busta gialla consegnata come una qualunque missiva, il 6 novembre scorso, si è trasformata in un incubo per Luigi Passiatore, assessore al bilancio del Comune di Surbo. La lettera conteneva, infatti, tre proiettili calibro 38 ed un messaggio rivolto alla moglie del politico che di professione fa il commercialista, realizzato con dei ritagli di giornale. Inequivocabile il contenuto, trapelato solo nelle scorse ore: quel che veniva richiesto alla donna era di convincere il coniuge, eletto nella scorsa tornata elettorale nella squadra del sindaco Fabio Vincenti, a dimettersi per salvaguardare «l’incolumità dei familiari e del figlio».
Oltre al destinatario, secondo indiscrezioni, sulla busta ci sarebbe scritto nero su bianco anche il mittente. L'indirizzo di residenza indicato è via delle Anime, una delle strade del rione San Pio, a Lecce.
Il contenuto di quella busta è stato sequestrato dai Carabinieri della Compagnia di Lecce che hanno immediatamente avviato le indagini nel tentativo di risalire agli autori dell’avvertimento.
La prima ad esprimere solidarietà a favore dell’esponente politico è il consigliere Martina Gentile del Gruppo La Svolta che in una nota fa sapere «qualche mese fa -scrive – chiesi le dimissioni dell'assessore Passiatore per alcune vicende emerse Nonostante le divergenze politiche, il grave episodio di intimidazione da lui subito mi costerna e mi indigna: ho sempre ritenuto che la contesa politica non dovesse mai andare oltre principi di civiltà irrinunciabili. Auspico che non sia quest'atto a determinare la fine dell'esperienza amministrativa dell'assessore perché l'arroganza e la vigliaccheria di una minaccia anonima non possono essere tollerate. Insieme con il Gruppo ‘La Svolta’ mi auguro sinceramente che le forze dell'ordine facciano chiarezza sull'accaduto per assicurare il sereno svolgimento del confronto politico e della vita della comunità».
“Come uomo sono vicino all’ass Luigi Passiarore” commenta il consigliere Giuseppe Maroccia “e lo invito a ritirare le proprie dimissioni e proseguire nel proprio mandato. La macchina dell’intimidazione che si è mossa in questi giorni, ha gettato del fango non solo su noi amministratori ma su tutta la comunità Surbina. Fare un passo indietro a fronte di quanto accaduto vuol dire dimostrare d’essere impotenti difronte a simili dinamiche che non devono in alcun modo toccare noi che rappresentiamo i cittadini onesti. Laddove nel percorso amministrativo dell’Assessore, si intraveda la possibilità di dimissioni, queste devono essere motivate e giustificate limitatamente al percorso politico stesso e non a pressioni esterne di tal natura”.