Vademecum, consigli, attività di prevenzione non bastano mai. Gli anziani sono le “vittime” ideali dei truffatori che, utilizzando gli stratagemmi più disparati, riescono a raggirarli in men che non si dica facendo leva spesso sulla solitudine, sulla buona fede, sulla naturale propensione ad aiutare il prossimo, insita nel dna delle vecchie generazioni. Finti preti, improbabili suore, falsi poliziotti, presunti vigili del fuoco o tecnici del gas, poco importa. Il copione è sempre lo stesso: l’impostore si presenta davanti ai malcapitati con fare quasi ‘rassicurante’ riuscendo a superare la naturale diffidenza. E loro si lasciano convincere a farli entrare in casa, a comprare qualcosa. Poi è un attimo, in poche battute si consuma la truffe più in voga del momento, e la casistica aumenta, giorno dopo giorno.
Anche un leccese, è incappato questa mattina, in uno di questi fantasiosi raggiri. L’uomo, mentre si trovava nella centralissima Piazza Mazzini, è stato avvicinato da un individuo descritto come un signore distinto, di circa 45anni, gentile, educato e senza alcun accento marcato. Fatto sta che al termine della ‘chiacchierata’ l’affabulatore è riuscito ad estorcere all’ignaro salentino del denaro. Poi è fuggito via, a bordo della sua Mercedes Classe A, di colore grigio metallizzato.
Non si sa quale ‘scusa’ abbia addotto con esattezza per convincere il poveretto ad aiutarlo: di sicuro gli avrà raccontato di essere il figlio di un amico di famiglia, o forse un collega di lavoro di molti anni prima. Poi avrà condito la storia con racconti di dolorose separazioni e depressioni. Così, pur di aiutarlo, i malcapitati di turno “comprano” orologi, penne, portafogli (come il set della foto), credendo davvero che questa persona appartenga, in un modo o nell’altro, al loro passato o che sia davvero il figlio di un caro amico.