Lotta, impegno e carattere. È un Lecce che piace

Con la prima vittoria esterna dall”™inizio del torneo i giallorossi si candidano alla promozione diretta. Contro gli uomini di Menichini confermati i progressi visti con la Juve Stabia, da ieri sera al comando del girone. Due trasferte difficili: 4 punti che potevano essere 6

Non si sa cosa Franco Lerda, al termine dello sciagurato primo tempo di venerdì sera, abbia detto ai suoi giocatori nel chiuso degli spogliatoi, certo è, che dopo una probabile, sicurissima sfuriata del tecnico di Fossano, la squadra ammirata nella seconda frazione di gara nel corso della sfida con la Salernitana è apparsa trasformata, lontana, lontanissima parente di quella vista nei primi 45 minuti.

Contro gli uomini di Menichini è giunta, finalmente, la prima vittoria stagionale fuori dalle mura amiche, dopo un miserrimo bottino di soli tre punti nelle precedenti cinque trasferte.
Certo, una grossa parte di merito per il bottino pieno ottenuto l’altro giorno, va ascritta all’allenatore piemontese in grado di leggere la partita e operare quella sostituzione salvifica con l’inserimento di Della Rocca al posto di un impalpabile Donida, ma sicuramente che quello che è saltato immediatamente agli occhi degli spettatori è stata l’inversione di atteggiamento dei calciatori.

Nel corso di tutte le gare lontane dal “Via del Mare” si è sempre notato un Lecce in grado di tenere testa agli avversari solo per un tempo, il primo, poi, puntualmente, è sempre arrivata la disfatta.
Prestazioni queste che stridono con quelle ammirate in casa, dove, capitan Miccoli e compagni, hanno sempre dominato, senza mai subire reti e, soprattutto, senza mai rischiare di subirne.
Nelle ultime due gare in terra campana, invece, questa tendenza è sembrata invertirsi soprattutto a Castellammare di Stabia, dove sì si è corso il rischio di perdere, ma grinta, carattere e voglia di lottare non sono assolutamente mancate.

Da cosa dipenda questa trasformazione nell’arco di meno di una settimana può essere dovuta a tanti motivi: una maggiore amalgama del gruppo, o una maggiore metabolizzazione degli schemi di gioco, oppure la forma ritrovata da parte di alcuni calciatori dalle doti tecniche superiori (vedasi Moscardelli e Carrozza), certo è che questo Lecce piace e piace tanto.
Non è il caso adesso di esaltarsi eccessivamente, come sbagliato era autoflaggellarsi prima al termine di ogni sconfitta o gara giocata male, certamente, altri giri a vuoto capiteranno nel corso della stagione che è ancora lunga ma, proseguendo lungo questa direzione, per la promozione diretta al torneo cadetto, i giallorossi potranno dire la loro. E potranno farlo a voce alta.

Dopo le vittorie di ieri di Juve Stabia e Matera, oggi tocca a Catanzaro e Benevento far sentire la propria voce. Ma il Lecce c'è, adesso lo sanno tutti, lo sanno anche i giallorossi che troppo spesso, in passato, erano sembrati inconsapevoli delle loro potenzialità.



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