Un Lecce senza alibi dice addio ai Play Off. A Lamezia termina 2-2. Centrato il terzo fallimento di fila

Passati in vantaggio con Doumbia i giallorossi si fanno rimontare e sorpassare da una doppietta di Scarsella. Pareggia Moscardelli su rigore, ma anche in superiorità numerica i salentini non riescono a vincere.

Il Lecce chiude nel peggiore dei modi. A Lamezia Ultimi 90 minuti della stagione regolare. Ultima ora e mezzo di impegno sul terreno di gioco e di orecchie tese alla radiolina per sperare che due tra Matera, Casertana e Juve Stabia escano sconfitte dalle rispettive partite, per fare sì che si possa raggiungere il quarto posto: ultima posizione in classifica che consentirebbe di riprendere per i capelli il Play Off e giocarsi, così, dopo i fallimenti dei due anni precedenti, una nuova occasione per il passaggio in Serie B.
 
Sono queste le premesse della gara con cui, nel pomeriggio di oggi, i giallorossi di mister Alberto Bollini, hanno affrontato la sfida in trasferta sul campo della Vigor Lamezia. Il tecnico di Poggio Rusco, per quello che potrebbe essere il “canto del cigno” stagionale (ci si augura di no), si ritrova a dover affrontare alcune defezioni in mediana con le contemporanee assenze di Salvi, Papini e Bogliacino. In poche parole il centrocampo titolare. L’allenatore sopperisce alle assenze schierando al loro posto Lepore, Sacilotto e Herrera. Per il resto tutto rimane invariato rispetto alla partita vittoriosa con l’Ischia Isolaverde con Beduschi, Diniz, Abruzzese e Lopez nel reparto arretrato e Moscardelli punta centrale affiancato da Mannini e Doumbia. A conti fatti, quindi, a parte la novità del furetto panamense, la formazione è la stessa che ha affrontato la compagine campana la settimana scorsa.
 
Il Lecce mette subito le cose in chiaro e dopo appena tre minuti, Doumbia, lanciato da Diniz, a tu per tu con Forte, con un rasoterra, supera l’estremo difensore avversario, ma il pallone colpisce il palo.  Trascorrono quattro minuti e i giallorossi  trafiggono. Calcio d’angolo battuto da Lepore e nella mischia creatasi in area di rigore, il più lesto a colpire il pallone è capitan Abruzzese che con una zampata vincente deposita in rete. All’11mo una punizione dal limite di Puccio finisce di molto a lato. Al 14mo Mannini cerca la “forbice” in area di rigore, senza produrre effetti pericolosi. Al 14mo, però, arriva la doccia fredda, Scarsella con un tiro da fuori sorprende Scuffia, portando la compagine calabra sul pareggio. Con ogni probabilità, però, è la deviazione di Abruzzese, a ingannare l’estremo difensore giallorosso e a essere decisiva.  Al 17mo una botta di fuori di Sacilotto viene bloccata in presa da Forte. Al 19mo un tiro-cross di Rapisarda viene parato da Scuffia. Al 26mo le cose iniziano a mettersi male per il Lecce, la Juve Stabia, infatti, passa in vantaggio a Benevento, complicando di molto la situazione in classifica per i salentini. Al 29mo un tiro dal limite di Herrera viene deviato da Forte in corner e, sull’azione successiva, il colpo di testa di Doumbia, viene abbrancato in presa dal portiere calabrese. Al 38mo, Doumbia si mangia letteralmente l’occasione per il nuovo vantaggio. Cross di Mannini e l’esterno francese, di testa, manda alto a porta sguarnita. Al 44mo tocca ad Herrera fallire la nuova occasione del sorpasso. Cross rasoterra di Lepore, velo di Moscardelli e il calciatore panamense, solo davanti a forte, calcia di molto a lato. Al termine di quest’ultimo episodio il sig. Pagliardini di Arezzo manda tutti negli spogliatoi.
 
Una prima frazione che ha visto il Lecce bello, ma sfortunato, che ha espresso un bel gioco, mancare per due volte la marcatura per il nuovo vantaggio ed essere punito oltremodo.

La ripresa si apre con un mezzo pasticcio del portiere Forte che, esattamente un minuto dopo dal fischio d’inizio, perde il pallone sul quale cerca di avventarsi Moscardelli, sfortunatamente, l’estremo difensore riesce a rimediare all’ultimo momento. Al 52mo un tiro da fuori di Lepore termina sul fondo. Al 56mo Scarsella concede il bis. Sul tiro di Catalano, destinato a finire fuori, si avventa in scivolata l’attaccante, lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia salentina, che sigla la doppietta portando in vantaggio la Vigor Lamezia. Al 60mo Lecce vicino al pareggio. Traversone del solito Lepore e colpo di testa di Doumbia che termina di pochi centimetri a lato. Al 61mo Bollini si gioca il primo cambio. Fuori un evanescente Herrera e dentro Embalo. Al 69mo, secondo cambio per il Lecce. Gustavo, infatti, prede il posto di Mannini con il modulo che passa da un 5-3-3 ad un 4-2-4. Al 71mo i salentini usufruiscono di un calcio di rigore. Sponda di Moscardelli per Doumbia, all’interno dell’area di rigore, gran tiro del francese su cui Forte compie un miracolo e, sulla respinta, si avventa sul pallone Embalo che, al momento del tiro a porta vuota, viene strattonato da Spirito. Per l’arbitro e fallo cartellino rosso. Dagli 11 metri si presenta bomber Moscardelli che di sinistro spiazza l’estremo difensore avversario siglando, così, il suo 15mo gol stagionale. Al 77mo un colpo di testa di Gustavo termina di poco alto. I giallorossi, in superiorità numerica, si riversano nella metà avversaria ma, come spesso accaduto nel corso della stagione appaiono confusionari e non in grado di riprendere il risultato.  Gli ultimi minuti servono a ben poco, solo ad allungare l’agonia. Il triplice fischio del direttore di gara sancisce la fine delle speranze e fa riporre nel cassetto i sogni di tutti.
 
Non c’è due senza tre e il Lecce in questa stagione è stato fedele a questo proverbio. Una stagione partita con tutti gli auspici migliori si è trasformata in  incubo degno del miglior film horror. Troppe cose non hanno funzionato e troppi e(o)rrori sono stati commessi: tecnici e societari, ma su questo se ne parlerà nei prossimi giorni. Per il momento la cosa migliore è godersi il terzo fallimento consecutivo. Si chiude al sesto posto e si resta a guardare quello che gli altri hanno saputo fare.



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