Le indagini parlano di un rapporto corrotto tra la funzionaria e alcuni imprenditori del settore protesi (ausili ortopedici e audiometrici), basato sullo scambio di denaro e altre regalie.
Secondo la Procura, l'imprenditore Bonetti, con la complicità della Genovasi, avrebbe cercato di coinvolgere il titolare di un negozio nel business delle protesi.
È ciò che emerge dalle carte dell'inchiesta "Buste Pulite". Gli investigatori hanno infatti intercettato V. S. (anch’egli indagato) e Carmen Genovasi, funzionaria dell’ufficio protesi dell’Asl di Lecce.
Anche Giuseppe Bruno ha confermato gli episodi, escludendo la responsabilità dell'azienda. Invece, Pietro Bonetti e Monica Franchini si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
In alcuni episodi contestati dalla Procura si profila l’ipotesi che le pratiche lavorate dalla Genovasi fossero false, e dunque che il paziente fosse ignaro dell’intero iter amministrativo.
Il gip Gallo, dopo gli interrogatori, ha convalidato gli arresti e confermato la misura cautelare del carcere per Carmen Genovasi, 46 anni di San Pietro in Lama e Giuseppe Bruno, 57enne di Collemeto.
Carmen Genovasi, 46 anni di San Pietro in Lama e Giuseppe Bruno, 57enne di Galatina, potranno fornire la propria versione dei fatti o avvalersi della facoltà di non rispondere.
In queste ore, oltre al blitz effettuato presso l’ufficio protesi, i finanzieri hanno svolto altre perquisizioni in vari uffici, per evitare il rischio di inquinamento delle prove.