Via D’Aragona racconta il dolore di un amore perduto. La storia del volto di una donna ‘scolpito’ su un palazzo

Tra le cose da vedere a Lecce c’è quel piccolo volto di donna scolpito sull’angolo di un palazzo che si affaccia su via Federigo D’Aragona. Fu commissionato da un ragazzo che aveva perso la sua amata.

Il centro storico di Lecce lascia senza parole i tanti turisti che si aggirano nel cuore della città, alla scoperta delle sue ineguagliabili bellezze. Eppure, quei vicoletti su cui si affacciano palazzi ricchi di storia hanno tanto da raccontare agli sconosciuti ospiti del capoluogo barocco. Leggende ereditate dal passato, racconti e «segreti» custoditi dal tempo che, ancora oggi, restano “invisibili” agli occhi poco attenti dei visitatori di passaggio.

È quello che accade in via Federigo D’Aragona, nel punto in cui la strada incrocia vico del Theutra. Lì, nel clou della movida chi alza lo sguardo può riconoscere facilmente il volto di una donna scolpito all’angolo di un palazzo dell’Ottocento.

Non è quel che ‘resta’ di un antico edificio, lasciato lì a testimonianza del passato, ma è – o almeno così racconta una delle leggende che circolano su quel viso impresso nella pietra – la prova di una storia d’amore finita in tragedia. Un pegno romantico lasciato a futura memoria.

Un amore senza lieto fine

Si narra che, un tempo, lì abitasse un giovane, innamorato perdutamente di una fanciulla, residente nel palazzo di fronte. I due si incontravano spesso, affacciati alla finestra e in questo modo avevano coltivato un sentimento forte e sincero. Un amore platonico che i genitori di lei hanno cercato di contrastare con ogni mezzo, arrivando persino a murare la finestra da cui i due potevano vedersi. La ragazza, devastata, iniziò a supplicare la famiglia per convincerla a togliere quella “barriera”, ma quando capì che le sue preghiere sarebbero rimaste inascoltate decise di togliersi la vita.

Il giovane, disperato, fece realizzare il volto della sua amata sul palazzo. Il volto, in effetti, volge lo sguardo verso la finestra che, ancora oggi, è chiusa.

La nonna di Sigismondo Castromediano?

Un’altra leggenda, meno romantica ma sempre tenera,  narra che in quel palazzo sarebbe vissuta  la nonna di Sigismondo Castromediano. Quando la nobildonna morì l’inconsolabile marito, innamoratissimo di lei, fece scolpire la sua testa.

Immagine tratta da www.salentoreview.it