Lecce sfida i tour operator. Si punta al turismo cinese

Il prossimo 24 gennaio nel museo Sigismondo Castromediano di Lecce si discuterà su come affrontare con successo il mercato turistico cinese, sulla differenziazione del turismo e sulla creazione di una rete di impresa.

Fare  buon turismo non basta e ,soprattutto, non bisogna cullarsi sui dati di affluenza in crescita. Per mantenere un'offerta turistica vantaggiosa e sempre attrattiva bisogna venire incontro alle esigenze di tutti. E’ questa la sfida che lanciata da Lecce a tutti gli operatori turistici della Provincia.

Differenziazione del mercato turistico e rete d’impresa per affrontare con successo  la sfida dei paesi Bric, ovvero Brasile, Russia, India e Cina. Si parlerà di questo nell’incontro di venerdì 24 gennaio presso il museo Sigismondo Castromediano a Lecce, durante il quale sarà illustrata la nuova rete di imprese ApuliainBric.

Come prima grande attività si parlerà del mercato emergente più appetibile, rappresentato dalla Cina. Alcuni esperti con decennale esperienza nell’accoglienza di turisti cinesi offriranno suggerimenti e consigli sulle prospettive e sugli strumenti per affrontare con successo il mercato turistico cinese.

“Il turista cinese non è attratto dal mare e dalle spiagge – ha spiegato l’assessore al turismo di Palazzo Carafa Luigi Coclite, durante la conferenza stampa di questa mattina – piuttosto la sua permanenza nel salento è dovuta ad una formula vincente di accoglienza, alle bellezze legate al patrimonio artistico turistico ed all’enogastronomia. E’ questo il target che intendiamo dare all’iniziativa sperando che i frutti di questo impegno possano essere raccolti al più presto”.

Secondo le ricerche effettuate dal progetto di rete negli ultimi anni in Italia stiamo assistendo ad un progressivo  decremento dei flussi turistici interni e ad un contemporaneo progressivo incremento dei flussi turistici stranieri e questa tendenza è essenzialmente confermata per ogni regione d’Italia.

Secondo i dati recenti dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, gli arrivi turistici internazionali sono cresciuti del 5% nei primi nove mesi del 2013, raggiungendo la cifra record di 845 milioni di viaggiatori in tutto il mondo. L’Europa guida tale crescita con un +6% (insieme ad Asia e Pacifico) e tuttora risulta il continente più visitato al mondo. L’Osservatorio di Federalberghi ha recentemente dichiarato che gli ospiti esteri in Italia sono stati il 50,3% e i nostri connazionali il 49,7%. Ai vertici della classifica figurano i Paesi Bric dove si registra in forte ascesa la spesa dei turisti provenienti dalla Russia (+28,8%), dalla Cina (+29%) e dall’India (+42,5%).
Tali paesi risultano inoltre particolarmente appetibili per la concentrazione delle loro vacanze al di fuori dei nostri periodi di alta stagione e sarebbero pertanto mercati idonei per la destagionalizzazione del turismo pugliese. Molte regioni quali Toscana, Piemonte, Marche, Emilia Romagna hanno già avviato delle campagna di promozione regionale verso questi target.
E in Puglia e nel Salento?
Nel 2012 in provincia di Lecce i turisti stranieri sono risultati appena il 14% del totale dei flussi turistici. Gli arrivi relativi ai paesi emergenti sono ancora più esigui: ad esempio nel 2012 abbiamo avuto 750 Brasiliani, poco più di 1300, e meno di 800 provenienti dalla Cina.
La Puglia ha le caratteristiche naturalistiche e culturali per attrarre questi nuovi di mercato, ma deve organizzarsi e formarsi per ricevere turisti provenienti da mercati emergenti, senza trascurare elementi importanti di interculturalità, sostenibilità e approccio esperienziale.
Per raggiungere questi mercati è necessario che si attuino strategie capaci di enfatizzare il connubio accoglienza-promozione.



In questo articolo: