Marchio Salento, un progetto che si ispira al Marchio Val de Loire

Incontro a palazzo Adorno questa mattina tra i rappresentanti del Movimento Valori e Rinnovamento e il presidente della Provincia.

Il Salento piace, ormai è chiaro. Ma oggi occorre creae un brand ad hoc e da qui, è nato in Wojtek Pankiewicz e nel movimento da lui presieduto“Valori e Rinnovamento” l'idea, strategica, del Marchio Salento. Anzi, qualcosa in più di un’idea, un progetto vero e proprio che intende crescere. «Nella legislazione italiana, statale e regionale non esiste un marchio per i territori che si impegnino a mettere in valore e a proteggere contemporaneamente il proprio patrimonio artistico e  quello paesaggistico». Da questa riflessione parte la volontà che questa mattina è stata presentata al presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone.
“Ringraziamo il presidente Gabellone per la disponibilità e la sensibilità dimostrate – afferma Wojtek Pankiewicz  – L'idea del Marchio Salento riteniamo che sia un'idea  progettuale, strategica per uno sviluppo economico all’insegna della bellezza”.

Valori e Rinnovamento” propone, quindi, di creare un Marchio Salento seguendo la felice esperienza francese  Missione Valle della Loira. In Francia, infatti, si è creato un Marchio Val de Loire per il paesaggio e per i numerosi castelli presenti e il risultato finora è stato di 280.000 nuovi posti di lavoro, 8 milioni di visitatori e un miliardo di ricavo annuo. Occorre, allora, mettere un Marchio anche al nostro paesaggio per tutelarlo e valorizzarlo alla perfezione sia dal punto di vista paesaggistico che architettonico, magari potenziando e ampliando le tutele del già esistente marchio, creato a suo tempo dalla Provincia di Lecce, Salento d’Amare, che riguarda le imprese e la promozione e commercializzazione dei loro prodotti.

Del resto, confermano dal Movimento presieduto da Pankiewicz  “In provincia di Lecce contiamo la presenza di una cinquantina di Castelli e di una trentina tra Palazzi Baronali, Marchesali, e residenze fortificate e castellate, siti archeologici, grotte, tratti di costa di una bellezza stupefacente e città d’arte arricchite da chiese e cattedrali meravigliose, oltre a tradizioni religiose (feste patronali, la Focara a Novoli , la processione Madonna dell’Altomare a Otranto, eccetera), musicali come La Notte della Taranta che ammalia con le sonorità della Pizzica salentina, ed enogastronomiche. Non ultime consideriamo pure l’Orchestra della provincia di Lecce e la stagione lirica, che potrebbe avere una continuazione d’estate in piazza duomo a Lecce”.

Il modello di gestione adottato dai francesi – spiegano da Valori e Rinnovamento – si basa su un organo snello mission val de loire (noi potremmo promuovere una cabina di regia), di natura pubblico, nel quale un ruolo fondamentale e’ svolto dalle due regioni che comprendono la valle e, per il coordinamento, il principale strumento adottato e’ la sottoscrizione di una carta d’impegno protocollo d’intesa da parte di tutti i comuni coinvolti. Tale organo pone in essere un piano di gestione “partecipato”. Inoltre, il marchio salento aiuterebbe a preservare il nostro paesaggio da deturpazioni di vario genere come gasdotti, distese selvagge di torri eoliche e pannelli fotovoltaici, trivellazione del nostro mare”.
Insomma, creare un brand metterebbe il cappello sulle eccellenze del territorio, farebbe fare un salto al territorio in termini di qualità e valorizzazione. Ma occorre il sostegno delle istituzioni perché gli sforzi si concretizzino in azioni.



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