Ruffano tra i Comuni pugliesi che promuovono il Turismo delle Origini

Sottoscritto, nel Foggiano, protocollo d’intesa con altri 33 Comuni pugliesi per favorire la rinascita dei borghi incentivando tra gli italiani all’estero la riscoperta delle proprie radici.

Nella giornata di ieri il sindaco di Ruffano Antonio Cavallo si è recato a Bovino, in provincia di Foggia, per la firma di un protocollo d’intesa in ambito turistico che conta sul coinvolgimento di 34 Comuni pugliesi, di cui altri due dalla provincia di Lecce.

Il tema è quello del Turismo delle Origini, nell’anno, il 2023, definito l”Anno del Turismo di Ritorno”, con affaccio sull’idea promossa dal governo per il 2024 nell’ambito dei fondi del PNRR, quella dell’anno del “Turismo delle Origini”.

L’incontro presso l’aula consiliare ha sancito l’attivazione del “Coordinamento Regionale Puglia” del Progetto “2023 – Anno del Turismo di Ritorno” e ha visto i primi cittadini coinvolti firmare il protocollo d’intesa Ritorno per l’adesione al programma “Ritorno in Italia 2023-2028”

Il progetto “2023 – Anno del Turismo di Ritorno” è promosso da “Rete Destinazione Sud”, nata per aggregare imprese, istituzioni, associazioni, consorzi, opinion leader e stakeholder del Sud Italia, al fine di promuovere la crescita del Mezzogiorno.

L’idea di fondo è quella di favorire un turismo alla scoperta delle proprie radici per gli italiani residenti all’estero e per gli oltre 70 milioni di connazionali di seconda, terza e quarta generazione che vivono lontani dall’Italia.

Con l’obiettivo di dare vita a un “Expo internazionale dell’italianità”, che rilanci l’immagine e promuova il Paese, attraendo turismo e investimenti, favorendo l’export, gli incontri commerciali e creando collaborazioni stabili con gli Italiani all’estero.

In questo senso, il Turismo di Ritorno rappresenta una leva che consentirà, attraverso la promozione delle tradizioni regionali, delle eccellenze, dei borghi e dei territori da dove è partita l’emigrazione, di intercettare i nostri concittadini che sono interessati alla ricerca delle proprie origini.

L’iniziativa, che con incontri come quello di Bovino si sviluppa in maniera trasversale, punta sulla sinergia di istituzioni e imprese, per favorire una esposizione delle proprie eccellenze culturali, produttive, enogastronomiche e turistiche che induca i nostri connazionali all’estero non solo a tornare in Italia per turismo, ma a riallacciare i legami con l’Italia, a investire, a creare nuove energie ed a collaborare in modo stabile con le nostre imprese per valorizzare e promuovere prodotti e territori.

“Grazie a questo progetto, gli stessi borghi da cui è partito quel fenomeno migratorio, che negli anni ha spopolato il nostro territorio, diventano elementi in grado di calamitare l’attenzione di milioni di persone. L’idea di progettare un nuovo focus turistico dal basso, sviluppato sul lavoro sinergico di tanti centri, permette di rivolgersi ad una comunità milionaria di italiani (o discendenti di italiani) che oggi vive all’estero, ma che affonda le proprie radici nel nostro paese”, ha affermato il primo cittadino di Ruffano Antonio Cavallo.

“Ruffano – conclude – è tra quei centri che più di tutti, nei decenni scorsi, ha risentito delle forti spinte migratorie, al punto da arrivare oggi a contare ruffanesi all’estero che vivono anche oltreoceano. Il Turismo delle Radici rappresenta quindi un ulteriore propulsore per quella rinascita che Ruffano sta vivendo in questi anni, sulla scia delle proprie eccellenze culturali, enogastronomiche e produttive, ed anche sull’onda di un ritrovato entusiasmo nella promozione della propria città. Elementi questi che possono favorire un circolo virtuoso in grado di creare un’attrattiva turistica strutturata che garantisca un ritorno concreto in termini di benessere per tutto il paese”.