‘Contro di me solo pregiudizi’, Flavio Fasano rilascia spontanee dichiarazioni nel processo Galatea

L’ex Sindaco di Gallipoli ha tenuto un’autodifesa prima della sentenza. Nell’udienza del 18 marzo scorso, il pm aveva avanzato una richiesta complessiva di condanna a 6 anni di reclusione, con le accuse di turbativa d’asta e violazione del segreto di ufficio.

"Se ritornassi indietro nel tempo, rifarei tutto, perché non ho mai ricevuto somme di denaro né tanto meno regalìe". Si difende così in aula Flavio Fasano, ex Sindaco di Gallipoli, il quale ha rilasciato pochi minuti fa,  spontanee dichiarazioni prima della sentenza nel processo "Galatea", che lo vede accusato di turbativa d'asta e violazione del segreto d'ufficio.

Nell'udienza del 18 marzo scorso, il Pubblico Ministero Elsa Valeria Mignone ha avanzato una richiesta complessiva di condanna a 6 anni di reclusione.

Di fronte al collegio della seconda sezione penalepresieduto da Roberto Tanisi, giudici a latere Pasquale Sansonetti e Maria Pia Verderosa, Fasano ha sostenuto, attraverso un'accorata autodifesa, la propria innocenza e totale estraneità ai fatti contestatigli. Anzitutto, rivolgendosi al  procuratore aggiunto Mignone, ha parlato di "giudizio morale preconcetto" in fase d'indagini, aggiungendo di essere stato trattato come una sorta di " Wanda Marchi, o di un imbonitore capace di convincere i propri interlocutori".

L'ex sindaco di Gallipoli ha soprattutto puntato il dito contro il "metodo", attraverso il quale gli sarebbero state rivolte le accuse. Infatti, ha sostenuto Fasano, le trascrizioni delle telefonate intercettate, sarebbero state analizzate sotto la spinta della "suggestione". Infatti, ha ricordato che per ben tre volte i suoi difensori, gli avvocati Francesco Paolo Sisto e Andrea Fares, avevano contestato l'attendibilità delle stesse. Fasano ha poi rimarcato il proprio impegno di "politico pulito" ed impegnato nel rispetto della cosa pubblica, affermando "ho cercato di bonificare il settore della cartellonistica".

Fasano ha concluso il proprio intervento, sottolineando questo concetto "Non c'è mai stato dolo né tantomeno colpa nelle mie azioni ed ho sempre agito nella buona fede ". Il discorso è stato condotto da Fasano, con toni accesi e sentiti, tanto che, in alcune fasi del suo discorso in aula, il Presidente Tanisi è intervenuto, dicendo " non siamo in piazza o nel corso di un comizio pubblico"; specificando a fine a udienza che si riferiva semplicemente al tono usato da Fasano e non alla sua attività di politico.  Durante le dichiarazioni Flavio Fasano ha comunque affermato "mi candiderò a Sindaco di Gallipoli in ogni caso" .

La sentenza è attesa nelle prossime ore.

Ricordiamo che il Pubblico Ministero Elsa Valeria Mignone in un'altra udienza, aveva tenuto una dura requisitoria nei confronti dell'imputato. Il Pm ha ricostruito l'intricata vicenda di presunti appalti truccati e turbative d'asta, basata sulle prove fornite dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Secondo l'accusa, Fasano avrebbe, anzitutto, predisposto le procedure per l'affidamento del servizio di rimozione dei cartelli abusivamente installati e la gestione del nuovo servizio di pubblicità sulle strade della Provincia; quindi, avendo già "determinato" la FIVE, come beneficiaria dell'iniziativa e aggiudicataria provvisoria dell'appalto, quale componente del consorzio COTUP -FIVE, avrebbe compiuto il reato di turbativa, assieme agli altri imputati.

Il PM ha sottolineato il ruolo fondamentale assunto nella vicenda da Flavio Fasano, ed in generale dalla "politica"che ne esce però decisamente "sconfitta" dal punto di vista dell'immagine, avendo contribuito ad instaurare un "regime di corruzione" nella gestione della "cosa pubblica". Il sostituto procuratore ha chiesto, per ciò che concerne la prima tranche dell'articolato processo,   3 anni e 6 mesi all'ex Sindaco di Gallipoli ed all'epoca dei fatti, avvenuti tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009, assessore ai lavori pubblici della Provincia di Lecce.

Il Procuratore Aggiunto Mignone, ha poi chiesto, in merito alla seconda tranche del processo, 2 anni per Fasano, avendo "turbato" la gara per l'affidamento dei lavoriche la Provincia di Lecce avrebbe a breve appaltato, per la realizzazione del nuovo Istituto Nautico di Gallipoli.  Infine, l'accusa ha formulato, sempre per Fasano, la richiesta di 6 mesi, per aver "raccomandato" il suo uomo di fiducia Mirko Vitale, presso il Comune di Parabita come esperto economico-finanziario.Infine, il pm aveva avanzato le richieste di condanna anche per gli altri imputati. 



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