48enne leccese violentata e minacciata di morte da uno strozzino. 80enne condannato a oltre 6 anni

I giudici hanno inoltre condannato alla pena di 3 anni, un 58enne di Lecce per il solo reato di usura aggravata e disposto il risarcimento del danno.

Avrebbero approfittato delle difficoltà economiche di una 48enne leccese, per “concederle” dei prestiti a strozzo. Non solo, poiché uno dei due imputati l’avrebbe minacciata di morte e costretta a subire atti sessuali.

I giudici della seconda sezione collegiale (presidente Pietro Baffa) hanno inflitto la pena di 6 anni e 6 mesi ad R.G., 80enne della provincia di Brindisi e 3 anni ad F.V., 58enne di Lecce. Entrambi rispondevano del reato di usura aggravata. R.G. era accusato anche del reato di violenza sessuale.

I giudici hanno inoltre disposto il risarcimento del danno in separata sede ed una provvisionale di 5mila euro, in favore della 48enne leccese, parte civile nel processo, attraverso l’avvocato Francesco De Iaco.

R.G. è assistito dall’avvocato Giuseppe Guastella. F.V., invece, è difeso dall’avvocato Francesco Tobia Caputo. I difensori presenteranno ricorso in Appello, appena verranno depositate le motivazioni della sentenza.

Sono quattro gli episodi contestati dalla Procura, avvenuti, tra agosto del 2012 e fino a ottobre del 2014, sulla scorta delle indagini condotte dagli uomini della Squadra Mobile di Lecce e della consulenza informatica dell’ingegnere Claudio Leone. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Francesca Miglietta, R.G. avrebbe, anzitutto, prestato somme di denaro alla 48enne leccese, nell’ambito della categoria “altri finanziamenti alle famiglie ed alle imprese”, applicando interessi usurari. Si parla di prestiti compresi tra gli 800 ed i 3.500 euro, con tassi di interesse esorbitanti, pari anche a 1.787,230 %.

Lo strozzino avrebbe anche minacciato di morte la vittima, dicendole che avrebbe rovinato lei ed i suoi familiari. E avrebbe ceduto gli assegni ricevuti ai suoi amici malavitosi che non “erano gentiluomini come lui”. Inoltre, R.G. avrebbe costretto la 48enne a rapporti sessuali e ad inviargli foto e video che la ritraevano nuda o in pose oscene.

L’altro imputato, F.V., 58enne di Lecce, invece, era accusato di un solo episodio di usura. Avrebbe concesso alla vittima, nell’agosto del 2015, un prestito di 1.500 euro per farsi consegnare due mesi dopo, la somma di 2.000 euro.



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