Dramma in moto a Felloniche, domani l’ultimo saluto a Davide

È stata effettuata, questa mattina, l’ispezione cadaverica sul corpo del giovane 25enne morto nell’incidente sulla litoranea che conduce alla marina di Felloniche. Il medico legale ha riscontrato un grave trauma toraco-addominale e di conseguenza un trauma chiuso del torace

A Patù regna ancora il silenzio. Nessuno nella cittadina riesce ad accettare che Davide Biasco non ci sia più. «Non si può morire così» ripetono amici e conoscenti che faticano a comprendere il tragico destino toccato al 25enne. Davide ha perso la vita quando da poco erano passate le 3.00, sulla strada che conduce alla marina di Felloniche.
  
Stava tornando a casa in sella alla sua moto quando – secondo una prima ricostruzione dell’accaduto – avrebbe incrociato un'auto, impegnata a fare un'inversione ad U, in prossimità di una curva. Il giovane avrebbe tentato di frenare, come dimostra la scia lasciata sull'asfalto, ma l’impatto con la vettura che si trovava al centro della carreggiata è stato inevitabile. Quando i sanitari del 118 hanno raggiunto il luogo dell’incidente, allertati dai presenti che hanno assistito alla scena, per il 25enne non c’era più nulla da fare. Troppo gravi le ferite riportate nel violento impatto.
  
La notizia ha fatto subito il giro lasciando tutti sgomenti. Il ragazzo e la sua famiglia sono molto conosciuti, il nonno infatti ha un ristorante, a San Gregorio, dove Davide lavorava da tempo. A rendere ancor più amara e dolorosa la sua scomparsa è il fatto che il 25enne non indossasse il casco. Lo aveva prestato all’amico che si trovava in moto con lui e che si è salvato proprio grazie al copricapo protettivo.
  
Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Tricase, continuano per tentare di ricostruire quei concitati momenti. Questa mattina, il medico legale Ermenigildo Colosimo, ha effettuato un’ispezione cadaverica alla presenza dei due consulenti di parte per capire che cosa abbia provocato la morte del giovane.  Biasco è caduto violentemente procurandosi uno schiacciamento dello sterno e la lacerazione degli organi interni, quali polmoni e cuore.
  
Per atto di rito, sarà eseguito anche l'esame tossicologico per appurare se il giovane avesse assunto sostanze stupefacenti.
  
A difendere la famiglia è l’avvocato Giuseppe Fersini, mentre Francesco Nutricati assiste il conducente della macchina, originario di Gagliano del Capo, iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo. Si tratta, va ricordato, di un atto dovuto.
  
Dopo l’esame del medico legale, la salma è stata restituita alla famiglia. I funerali si terrano domani pomeriggio, nella chiesa madre di Patù. 



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