Dopo le denunce dei giorni scorsi, arrivano le prime iscrizioni nel registro degli indagati, per la vicenda dei farmaci e dispositivi medici sequestrati al Vito Fazzi di Lecce.
Il pubblico ministero Maria Vallefuoco, titolare del fascicolo, ha difatti “accolto” la segnalazione dei Nas, confluita in una prima informativa. Due persone risultano indagate per l’ipotesi di reato di “somministrazione di medicinali guasti o imperfetti”.
Nei giorni scorsi, i carabinieri del Nas hanno fatto ingresso presso l’ospedale leccese per effettuare, al termine delle operazioni, il sequestro di farmaci, stent, cateteri ed altro materiale scaduto. In molti hanno pensato ad una precisa segnalazione da parte di chi era a conoscenza della situazione.
Ora andrà fatta luce sulla vicenda per comprendere eventuali ulteriori responsabilità.
Occorre capire se si tratta di rimanenze di giacenza che non sono state contate in fase di inventario annuale o di farmaci e materiale utilizzati sui pazienti anche oltre la data di scadenza. In quest’ultimo caso le responsabilità sarebbero pesanti.
I controlli dei carabinieri si sono concentrati su 3 reparti: Emodinamica, Elettrofisiologia e Neuroradiologia. Il sequestro, però, si è concentrato sul primo reparto e nella sala dove si effettuano le diagnosi e le procedure terapeutiche è stato trovato il grosso del materiale scaduto tra cui numerosi farmaci.
