Il dramma del bimbo nato morto, che si è consumato a Tricase circa una settimana fa, oggi vede un nuovo tassello.
In base ai primi accertamenti, ovvero al prelievo degli organi, effettuati nel corso dell'autopsia eseguita dal medico legale Roberto Vaglio, è stato confermato quanto già emerso dalle prime indagini partite a seguito della denuncia del padre del piccolo.
Nessun "colpo di scena", quindi: l’esame autoptico al quale hanno partecipato anche i consulenti di parte, uno nominato dalla famiglia e uno per gli indagati, ha evidenziato che il feto era già morto quando venne eseguito il parto cesareo e non sono state riscontate anomalie morfologiche sul corpicino.
Come si ricorda, la giovane madre 26enne era stata ricoverata presso l’ospedale Panico di Tricase alla 27esima settimana per una perdita di liquido amniotico. Venne effettuato un primo tracciato dal quale si avvertiva il battito cardiaco, ma un successivo tracciato, purtroppo, ne ha fatto rilevare l’assenza.
In un secondo momento, i medici dopo aver effettuato un ulteriore esame con l’utilizzo di una sonda, avevano deciso di sottoporre la donna al parto cesareo perché il bambino ormai era privo di vita. Da qui la denuncia del padre, un 37enne originario di Tricase.
Entro 60 giorni dall’autopsia effettuata questa mattina verranno depositati i risultati completi dell’ esame autoptico disposto dal PM Stefania Mininni e dai quali forse si potrà fare luce sul caso che ha visto tre medici del Panico di Tricase indagati per procurato aborto.
