Sono tutti di origine siriana i clandestini a bordo della nave mercantile dalla quale era partito l’ s.o.s. nella tarda mattinata di ieri.
Il cargo con a bordo 797 migranti, partito dalla Turchia in direzione Croazia, è stato costretto a cambiare la propria rotta perché abbandonato alla deriva dagli scafisti, nelle acque di Corfù. Da qui le prime notizie battute dalla stampa, che parlavano della presenza di uomini armati a bordo. Ma tutto è da accertare.
Le operazioni di recupero della nave e di salvataggio delle 797 vite umane, tra cui circa 80 bambini anche sotto i 3 anni e 2 donne in stato di gravidanza, sono state difficili a causa delle temperature gelide che sul Salento hanno portato la neve.
Il comando dell’imbarcazione è stato preso dalle Autorità italiane già a largo di Santa Maria Leuca, con l’ausilio di mezzi della Marina Militare e il supporto aereo dell’Aereonautica.
Lo sbarco è avvenuto, con l'aiuto delle motovedette della Guardia costiera, intorno alle 2.30 della notte scorsa nel porto di Gallipoli e subito il sindaco della Città bella, Francesco Errico, ha istituito l’unità di crisi, mettendo a disposizione un istituto scolastico per l’accoglienza dei migranti.
Si sono attivati nell’immediato, oltre ai carabinieri della Compagnia di Gallipoli, anche le associazioni di volontari della Croce Rossa e della protezione civile per offrire le prime cure ai clandestini, alcuni dei quali con un principio di ipotermia. Le operazioni di assistenza e riconoscimento dei migranti sono ancora in corso.
Le donne incinta e i feriti sono stati condotti per accertamenti presso gli ospedali di Gallipoli, Tricase e Scorrano, ma nessuno versa in condizioni critiche.
Intanto, in prefettura la dott.ssa Perrotta ha convocato una riunione d'emergenza con i principali vertici sanitari del territorio, mentre alcuni clandestini hanno già lasciato la città di Gallipoli verso i centri di soccorso.
