Litigio al Pronto Soccorso, l’ordine dei medici vuole vederci chiaro. La Asl ‘Nessun favoritismo’

Continua a a fare discutere l’episodio accaduto ieri presso il Pronto Soccorso di Lecce. Domani sera l’Ordine dei Medici ha convocato i dottori coinvolti.

La vicenda che ha messo in subbuglio il Pronto Soccorso del Vito Fazzi di Lecce continua ad avere i suoi echi.

Dopo il nostro articolo in cui si raccontava del disagio vissuto dal medico di turno che ha preso in carico l’assessora Rita Miglietta dopo l’incidente, molte testate locali hanno ripreso l’accaduto.

La dott.ssa Stragapede ha confermato quanto riferitoci anche ad altre testate. “Mi sono sentita aggredita!”, ha dichiarato il medico anche ad altri giornalisti.

Le parole del legale del dott. Citraro

Da qui, è arrivata in tutte le redazioni la nota del dott. Citraro, assessore della giunta Salvemini che, nonostante non sia stato citato per esplicito negli articoli di stampa, ha sentito il dovere di esporre la sua versione dei fatti, lasciando che il proprio legale chiarisse la sua posizione. “Vale la pena evidenziare che, essendo stato già avviato l’iter previsto dal protocollo in caso di ingresso al Pronto Soccorso, in nessun caso il dott. Citraro ha giammai potuto suggerire a chicchessia presunti percorsi abbreviati a favore della paziente né tantomeno ha preteso trattamenti preferenziali a favore dell’architetto Miglietta” si legge nella nota.

L’Ordine dei Medici ha convocato i due professionisti

Vista l’eco mediatica della vicenda, il presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce, Donato De Giorgi, con procedura d’urgenza, ha convocato per domani, mercoledì 1 agosto 2018, alle ore 19.30 presso la sede dell’ordine, i dottori Saverio Citraro, Rosanna Stragapede e Silvano Fracella “al fine di chiarire la dinamica dell’accaduto, nel pieno rispetto delle competenze istituzionali” si specifica nel comunicato stampa.

L’intervento della Asl di Lecce

Anche l’Azienda Sanitaria locale di Lecce ha sentito il dovere di intervenire scrivendo “l’operato del Pronto Soccorso è stato tecnicamente corretto. ASL Lecce, in riferimento a quanto verificatosi ieri nel “Vito Fazzi”, tiene a precisare che tutto si è svolto nel pieno rispetto dei protocolli operativi assistenziali previsti per i casi della medesima gravità di quello di cui è stata vittima l’assessore Rita Miglietta. Tanto per essere più chiari: la presa in carico della paziente si è svolta senza nessuna richiesta di trattamenti di favore né alcun favoritismo, ma unicamente in base alle ordinarie procedure e nei tempi previsti. La Direzione della ASL Lecce, in ogni caso, si riserva di valutare ulteriori elementi di contorno, che esulano dall’intervento sanitario in senso stretto e affollano le ricostruzioni giornalistiche, e nel contempo esprime dispiacere per quanto accaduto e per la dimensione pubblica che la vicenda, inaspettatamente, ha assunto”.

Le considerazioni di Forza Italia

A prendere parola anche il coordinatore cittadino di Forza Italia, Cristian Sturdà, che ha voluto sottolineare la situazione quotidiana del Pronto soccorso del Vito Fazzi. “Solo adesso il Comune di Lecce, quando la necessità ha visto coinvolgere un suo assessore, ha scoperto qualcosa che è sotto gli occhi di tutti i cittadini da anni: i tempi del nostro pronto soccorso sono troppo lunghi, se non biblici! I tempi di attesa del Pronto soccorso devono essere più brevi per tutti e non solo per i politici”. E ancora “All’assessore Miglietta auguriamo una pronta guarigione, convinti che quanto accaduto poche ore fa nelle sale d’attesa del Pronto Soccorso del ‘Vito Fazzi’, sia stato un episodio increscioso che però può aiutare a far riflettere tutti, anche la nostra classe politica locale sulla necessità di accelerare le tempistiche per tutti e non solo per i politici. Il Coordinamento Cittadino di Forza Italia Lecce esprime piena solidarietà alla dr.ssa Stragapede ed a tutti i medici del Pronto Soccorso che, in condizioni di sotto-personale, fanno ogni giorno salti mortali per garantire la miglior assistenza possibile”.

L’esito dell’incontro all’Ordine

A fine incontro con i medici coinvolti nell’episodio, il presidente dell’Ordine ha si precisato che “la paziente non ha mai ricevuto trattamenti preferenziali, né da alcuno sono stati mai sollecitati, ma si sono adottati correttamente tutti i protocolli previsti dalla codificazione attribuita al triage.
La carica pubblica rivestita dalla paziente, infatti, non ha evidentemente e giustamente in nulla interagito con il percorso di cura adottato.
Una nota testata giornalistica nazionale ha condotto nei giorni scorsi una breve e incisiva inchiesta sui Pronto Soccorso di tutta la Penisola: nel nostro Paese si registra una uniformità – purtroppo solo in questo – nella difficoltà emergenziale del sistema sanitario. In questo contesto di disagio grave e ingravescente in cui ci troviamo a lavorare, aver trattato efficacemente, in tempi rapidi, ma assolutamente senza riservare alcun “privilegio” se non quello dovuto alla fragilità di una paziente, nel P.S. di Lecce rappresenta senz’altro una buona notizia.
Naturalmente l’OMCeO di Lecce non ha alcuna intenzione di tacere o ignorare comportamenti, che abbiano potuto ledere la professionalità, la deontologia, l’immagine, l’autonomia decisionale medica e che possano comunque configurarsi come atteggiamenti aggressivi: siamo pronti a denunciarli sempre e comunque, ma certamente divengono insopportabili, se ad assumerli fossero addirittura del Colleghi.
La serietà, la serenità, ma anche – se sarà necessario – la severità con le quali affronteremo episodi incresciosi, rappresentano la vera opportunità per affermare credibilità e autorevolezza della Comunità Medica leccese, che non ha paura di se stessa, ma è tesa ad uno sforzo – che a volte appare titanico – per riannodare un rapporto fiduciario e di servizio con il cittadino”.



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