A Lizzanello continua la guerra alle emissioni nocive, trasgressore ‘beccato’ a bruciare rifiuti in un casolare di campagna

Bruciare rifiuti nelle campagne è vietato e i residenti di Merine e Lizzanello fanno pervenire alla polizia municipale e al sindaco numerose segnalazioni. L’ultima in questi giorni.

Lo abbiamo scritto più volte: i cittadini di Merine e Lizzanello hanno più volte manifestato la propria contrarietà per l’aria che puzza. Puzza di bruciato, ma non si capisce bene cosa venga bruciato.

Ad ogni ora del giorno e della notte – ma soprattutto col favore del buio – bisogna tenere chiuse le finestre per non far entrare cattivi odori che si spandono nell’aria. E se d’inverno o nelle giornate fredde come quelle di oggi il problema non si pone, con la calura estiva si pone eccome!

Sono tante le segnalazioni che arrivano al comando di polizia municipale di Lizzanello e Merine e non solo. Molti i messaggi di denuncia che arrivano direttamente all’utenza telefonica del sindaco, Fulvio Pedone. Il primo cittadino di Lizzanello si è da sempre dimostrato sensibile alla tematica e non si è sottratto quando è stato chiamato a portare la sua testimonianza in occasione di manifestazioni come quella avvenuta ai piedi della discarica di Cavallino.

“Grazie alla collaborazione dei cittadini, possiamo fare molto!” ha affermato il sindaco Pedone. E in effetti, grazie all’azione fattiva di un residente, nei giorni scorsi un soggetto è stato beccato in un casolare nelle campagne di Lizzanello mentre bruciava rifiuti di ogni tipo. Il fumo denso e nero che saliva in alto era visibile a tutti quel giorno tanto da essere documentato in un video.

Gli agenti di polizia sono stati allertati e sono riusciti ad intervenire tempestivamente.

Diventa sempre più importante contrastare simili azioni dannose, perchè non è solo la discarica o la ciminiera di turno ad inquinare e a far ammalare le persone, ma anche questo tipo di inciviltà.



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