Figlia di un militante aggredita, l’ira di Noi con Salvini: “una vergogna”

Dopo l’incontro con il numero uno della Lega di sabato scorso a Lecce, il coordinatore provinciale Leonardo Calò denuncia l’aggressione della folla nei confronti di una figlia di un militante. “Quello è successo è vergognoso, il Sindaco esprima la sua solidarietà”.

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“Una triste notizia per Lecce e per la democrazia”. È così che Leonardo Calò definisce quanto accaduto nel corso del pomeriggio di sabato nel cuore di Lecce. Il coordinatore provinciale di “Noi con Salvini” era infatti impegnato nell’appuntamento che ha visto giungere a Lecce il numero uno della Lega Matteo Salvini: un appuntamento importante per il movimento che, a pochi mesi dalle elezioni politiche, accoglie nuove proseliti al progetto, in ultimo l’ex Forza Italia Andrea Caroppo.

L’occasione era propizia per presentare le new entry, ma anche per incontrare nuovamente il Salento per Salvini. Un Salento che però – in una sua parte – ha deciso di contestarlo aspramente per via di un passato salviniano non sempre tenero nei confronti del Mezzogiorno.

“Una bambina è stata aggredita da dei delinquenti”

Proteste davanti al luogo del ritrovo, in piena Piazza Sant’Oronzo, caratterizzate da cori, grida e striscioni. Ma per Leonardo Calò qualcuno è andato oltre. “All’esito dell’incontro – denuncia il coordinatore leccese – la figlia undicenne di un nostro militante è stata aggredita da quelli che continuano a definirsi democratici”.

Secondo gli esponenti di NcS la bambina sarebbe stata oggetto di insulti e minacce, spintoni, urla e violenze verbali di ogni tipo “per il sol fatto di aver partecipato, insieme ai genitori, all’incontro con Salvini. La piccola, purtroppo, è tornata a casa in lacrime – spiega Calò – e sotto choc per le violenze subite e, solo grazie all’affetto ed alle parole dei genitori ha trovato la forza di reagire ma, di sicuro, non dimenticherà l’accaduto.

Mi vergogno per quelle bestie senza cervello! E di questo si dovrebbero vergognare anche le istituzioni cittadine che, invece, continuano a “coccolare” questi delinquenti e questi violenti”.

Chiede un messaggio di solidarietà alla famiglia della undicenne da parte del Sindaco e della Giunta, Calò, che poi conclude: “nei prossimi giorni provvederemo a depositare denuncia contro ignoti perché si proceda alla identificazione ed alla punizione di questi delinquenti”.

Intanto è arrivato il messaggio di vicinanza da parte dell’Onorevole Vincenzo Barba. “Esprimo solidarietà ai militanti di Noi con Salvini offesi durante la manifestazione e, in particolar modo, rivolgo un gesto affettuoso nei confronti della figlia di uno degli esponenti aggredita verbalmente e spintonata da facinorosi contestatori”, scrive Barba.

“È inutile negare – prosegue – che quando la contestazione raggiunge forme così aberranti diventa essa stessa violenza da ripudiare in tutti i modi e in tutte le forme. A nessuno può essere impedito di esprimere le proprie idee, tanto più con atteggiamenti violenti che devono essere condannati senza se e senza ma. Spero che sia unanime la presa di distanza da tali azioni”.

A stigmatizzare quanto avvenuto anche la Responsabile Regionale Dipartimento Diritti Umani FI Puglia, Filomena D’Antini: “È di una gravità inaudita l’episodio di violenza denunciato dal Segretario provinciale di “Noi con Salvini”, perpetrato ai danni della figlia adolescente di un militante di NCS.

La ragazza è stata aggredita verbalmente e con spintoni solo e soltanto perché accompagnava il padre a una manifestazione politica autorizzata e solo e soltanto perché il leader  del movimento che partecipava all’evento era inviso ai manifestanti.  Spero che la condanna di tale episodio possa essere così unanime da non consentire a nessuno il pretesto di una sponda che metterebbe radici nella contrapposizione partitica.

Nel manifestare solidarietà alla giovane e ai militanti di “Noi con Salvini” – conclude D’Antini – esprimo l’auspicio che Lecce possa conservare il rispetto del principio di tolleranza che l’ha sempre animata, evitando di cedere alle sirene della barbarie”.



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