Tra le dieci vittime della tragedia avvenuta domenica scorsa sul traghetto Norman Atlantic ci sono anche tre cittadini italiani. La notizia è stata data su Twitter dalla Guardia Costiera. Non solo. In base ad un aggiornamento di Ansa.it, il procuratore della Repubblica di Bari ha dichiarato:“è presumibile che altre vittime siano ancora sul relitto”. Il Dott. Giuseppe Volpe sta infatti incontrando i giornalisti nella Capitaneria di Porto per fornire alla stampa alcune precisazioni sulla vicenda, unitamente ad eventuali dettagli riguardanti le operazioni di soccorso.
È tutto un susseguirsi di cattive notizie. Di stamattina, infatti, l’altra scottante notizia della morte di due marinai. Questi, sempre secondo quanto riportato dall’Ansa e confermato da alcune fonti del Minstero della Difesa albanese, sarebbero morti a causa di un cavo staccatosi durante le operazioni di aggancio del traghetto sul mezzo navale in viaggio verso Valona. Anche un altro membro dell’equipaggio è rimasto ferito.
Le procure di Bari, Brindisi e Lecce stanno indagando sulla natura dei fatti, anche perché la Norman Atlantic è stata posta sotto sequestro. Ansa.it scrive le dichiarazioni del Ministero dei Trasporti e dell’ammiraglio della Guardia Costiera, Nicola Carone. Quest’ultimo – lo riporta l’agenzia di stampa – ha detto che “la nave era perfettamente efficiente, rispondeva a tutti i requisiti". C’è di più. Durante una ispezione del 19 dicembre scorso, a Patrasso, vennero riscontrate sei deficienze, di cui due immediatamente risolte e comunque "senza rilevanza" nell'incendio. Per le altre quattro, invece, era stata prescritta la soluzione in 14 giorni, ma "l'autorizzazione ottenuta per partire significa che rispondeva a tutti i requisiti".
Nel frattempo emergono alcuni retroscena: sull’imbarcazione si sono verificati veri e propri momenti di panico, tanto che i soccorritori hanno dovuto faticare non poco per sedare gli animi concitati tra i naufraghi. Calca, confusione, rabbia dettata dalla paura di perdere la propria vita. Comprensibile, del resto. I militari pensavano prima ai bambini; dopodiché, veniva il turno di donne e anziani. E durante le operazioni taluni si strattonavano per prendere posto. Non è tardata ad arrivare, dunque, la gratitudine del premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa di fine anno.
