Questa mattina i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce hanno arrestato Franz Occhineri di 34 anni e Francesco Cippone di 36, indiziati dell’omicidio dei loro amici Luca Greco e Massimiliano Marino, scomparsi da Campi Salentina nel marzo scorso e trovati dopo due mesi in un pozzo della zona. Entrambi, quindi, concorrono nel reato con Mino Perrino, trentottenne reo confesso, già in carcere.
Durante le indagini è emerso che gli arrestati, indagati per concorso in soppressione di cadavere, sarebbero stati presenti sul luogo del delitto all’atto della consumazione, quando, dopo aver attirato le vittime, le avrebbero fatte fuori con alcuni colpi di pistola, al capo ed al torace e poi pugnalando Greco alla schiena per 16 volte.
La loro posizione, pertanto, si aggrava e si passa dall’accusa di soppressione di cadavere e favoreggiamento a quella di omicidio in concorso e soppressione di cadavere. Il presunto movente che sembrava essere legato ad alcuni apprezzamenti, a sfondo sessuale, rivolti alla compagna d Perrino, è stato confermato.
Importante e definitiva svolta, quindi, dopo che in precedenza il solo Perrino era stato imputato, condannato ed arrestato. Svolta a cui si è arrivati seguendo alcune importanti indicazioni venute fuori dalle indagini. Nell'interrogatorio, per esempio, i due "nuovi" arrestati si sono contraddetti più volte, non convincendo per niente con le loro testimonianze i militari. Importane poi è stata la consultazione dei tabulati telefonici riguardanti i tre arrestati. Tutti e tre i telefoni, infatti, hanno taciuto per tre ore (il tempo che ci è voluto per compiere il brutale gesto ed occultare i cadaveri) per poi riprendere a funzionare ad omicidio ultimato.
Infine una prova, ancor più importante e significativa, è emersa dalle telecamere di video sorveglianza che hanno fatto in modo di indivuduare che i tre stavano percorrendo insieme la strada che collega Novoli a Veglie, la sera dell'omicidio. Quindi è sembrato chiaro che i tre indagati sono partiti insieme anche alle due vittime e poi sono tornati insieme dopo aver occultato i due corpi assassinati.
Sembra meno grave, infine, la posizione di Luigi Tasco, il quarto indagato che ora è accusato solo di favoreggiamento e occultamento. Un'ulteriore prova della bontà di questa ipotesi è data dalle intercettazioni delle sue chiamate con la moglie in cui spesso il Tasco diceva: "Quello che hanno combinato…", "Hanno ucciso…", che insieme dimostra una volta ancora la pluralità dell'azione omicida e la sua non colpevolezza almeno per ciò che riguarda l'uccisione dei duo uomini.
I dettagli dell'operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso il Comando Provinciale dell'Arma e a cui era presente anche il Procuratore Cataldo Motta.