Omicidio in un bar di Trepuzzi, la Cassazione conferma condanna all’ergastolo per ‘Triglietta’

Fabio Perrone, detto ‘Triglietta’, l’omicida reo confesso del cittadino montenegrino Fatmir Makovic e autore del ferimento del figlio di quest’ultimo. La sparatoria avvenne all’interno del bar ‘Gold’ di Trepuzzi, la notte tra il 28 e il 29 marzo 2015.

Diventa definitiva la condanna all'ergastolo per "Triglietta", omicida reo-confesso del cittadino montenegrino Fatmir Makovic e autore del ferimento del figlio avvenuto all’interno del bar “Gold” di Trepuzzi.
  
La Prima Sezione della Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dallavvocato Ladislao Massari che chiedeva l'annullamento della sentenza di Appello, con cui il 44enne trepuzzino Fabio Perrone era stato condannato alla pena d dell'ergastolo.
  
Il difensore di "Triglietta"  ha sollevato innanzi agli "ermellini" la questione della mancata “udienza pubblica”, durante il processo di secondo grado nell'Aula Bunker di Borgo San Nicola, nonostante si svolgesse con il giudizio abbreviato che prevede la celebrazione a "porte chiuse". Richiamandosi a numerose sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, l'avvocato Massari invocava, infatti, la presenza del pubblico in aula.
  
Inoltre, come già sostenuto nei precedenti gradi di giudizio, il difensore ha chiesto l'esclusione delle aggravanti dei futili motivi e la sussistenza dell'attenuante della provocazione; l'imputato si è recato disarmato sul luogo dove di lì a poco si sarebbe consumato l'omicidio e l'arma era nella disponibilità della vittima.
  
La Corte di Cassazione ha confermato il risarcimento del danno  in favore delle parti civili. Non solo, anche il pagamento di una provvisionale di 80mila euro per il figlio e 50mila euro per la moglie e la sorella della vittima. Le parti civili sono assistite dagli avvocati  Christian Quarta e Federico Mazzarella De Pascalis
  
Ricordiamo che in primo grado, Triglietta era stato già condannato alla pena dell'ergastolo dal gup Simona Panzera. Questi rispondeva delle accuse di "omicidio volontario aggravato dai futili motivi", "tentato omicidio" e "possesso di arma da fuoco".
  
Ritornando a quella notte tra il 28 e il 29 marzo, la vittima, Fatmir Makovic (ospite del campo “Panareo”), si trovava all'interno del Bar Gold” di Squinzano . Al suo seguito c’era anche il figlio 16enne, raggiunto da tre colpi di pistola e ricoverato in ospedale in gravi condizioni. In quel bagno Fatmir Makovic ci aveva visto un probabile rifugio dall’inevitabile destino cui sapeva di andare incontro. Ma quella che doveva essere una via di fuga, si è rivelata una trappola mortale.
  
Fabio Perrone è stato tempestivamente rintracciato dai Carabinieri che, il giorno seguente all’omicidio, lo hanno sorpreso presso la sua abitazione ed arrestato.
  
Dopo la condanna in primo grado, Perrone si è reso protagonista della clamorosa evasione dal Vito Fazzi e della successiva latitanza.  Il 6 novembre del 2015 dopo essere stato condotto in ospedale, grazie ad un "permesso", per sottoporsi ad una gastroscopia. Perrone avrebbe prima sfilato la pistola dalla fondina di una guardia giurata e poi sparato all'impazzata, ferendo un agente  ad un gamba. Arrivato nell'atrio del Ospedale avrebbe sottratto una macchina ad una signora, per poi allontanarsi  a tutta velocità, travolgendo nella fuga un altro poliziotto.
  
Venne riacciuffato il 9 gennaio del nuovo anno nella sua Trepuzzi, il paese che gli ha dato i natali, dopo oltre due mesi di latitanza.Triglietta è attualmente detenuto in un carcere calabrese per motivi di sicurezza.



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