“Colpita con oltre 40 coltellate”: l’autopsia svela come è stata uccisa Teresa Russo

Il cadavere presentava ferite da taglio in varie parti del corpo, tra cui l’addome e la gola. Naturalmente, saranno i successivi esami istologici a fare maggiore chiarezza sulla dinamica dell’omicidio.

“Colpita con oltre 40 coltellate”. È terminato l’esame autoptico sul corpo di Teresa Russo, trovata senza vita nella sua abitazione dai Carabinieri, “insospettiti” dal biglietto che il marito, omicida reo confesso, aveva lasciato sul portone della Caserma.

Secondo il medico legale Alberto Tortorella che ha eseguito l’autopsia, la 57enne sarebbe stata colpita per quaranta volte, con un grosso coltello da cucina. Il cadavere presentava diverse ferite da taglio, in varie parti del corpo, tra cui l’addome e la gola. Il colpo inferto, in quest’ultimo punto, potrebbe essere risultato mortale.

Naturalmente, saranno i successivi esami istologici a fare maggiore chiarezza sulla dinamica dell’omicidio.

Il delitto sarebbe avvenuto in cucina, nell’abitazione al primo piano della palazzina che si affaccia su via Generale Papadia. Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, Teresa sarebbe stata assassinata con diversi fendenti. Poi, si sarebbe accasciata a terra, dopo aver tentato di difendersi adagiata sul divano.

L’ordinanza del gip

Nelle scorse ore, il gip Vincenzo Brancato ha convalidato il decreto di fermo emesso dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani e disposto la misura cautelare del carcere nei confronti del marito Michele Spagnuolo, 77 anni di Trepuzzi. Risponde dell’ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato dall’essere stato commesso contro il coniuge.

“Sussistono le condizioni per ritenere fondato il pericolo che l’uomo volesse darsi alla fuga..anziché costituirsi”, afferma il giudice nell’ordinanza. Nell’udienza di convalida, tenutasi ieri mattina presso il carcere di Borgo San Nicola, l’uomo aveva riferito al Gip, l’intenzione di raggiungere i binari e buttarsi sotto un treno.

L’udienza di convalida del fermo

Il pensionato, difeso dall’avvocato Antonio Savoia, ha confessato ancora una volta di avere ucciso la moglie al termine di un litigio, l’ultimo di una lunga serie. I due discutevano spesso, soprattutto da quando la donna aveva avviato le pratiche per il divorzio. Con l’aiuto della sua interprete si era rivolta anche ad un avvocato. Stando al suo racconto, Teresa lo avrebbe aggredito per prima, con il coltello recuperato in cucina. Dopo averla disarmata, l’uomo l’avrebbe colpita più volte.

I fatti

La 57enne, lunedì scorso, è stata ritrovata senza vita nella sua abitazione di via Generale Papadia a Trepuzzi.  Subito dopo l’omicidio, il marito ha raggiunto la Caserma dei Carabinieri per lasciare un biglietto in cui erano indicati solo il nome della vittima e la strada dove abitava.
L’uomo ha poi fatto perdere le sue tracce. È stato ritrovato dai carabinieri a pochi passi dalla stazione ferroviaria, dov’era giunto in macchina.

I gravi indizi

Un «grave quadro indiziario» è subito emerso nei confronti dell’uomo. Nella macchina, ad esempio, è stato ritrovato un asciugamano intriso di sangue e anche gli indumenti che indossava erano ‘macchiati’. Inoltre, l’uomo presentava delle escoriazioni sul corpo, dovute presumilmente alla colluttazione.

Poi, sarebbero stati trovati, nella memoria dei telefonini, diversi messaggi indirizzati a conoscenti e familiari, in cui il 77enne confessava l’omicidio.

Infine, vi sono le testimonianze delle persone sentite a sommarie informazioni. Tra cui l’interprete Sabrina Panna che ha dichiarato come Teresa Russo avesse paura del marito.



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