Dopo il sequestro operato poco più di due anni fa, il 20 dicembre 2012, ad uno dei più importanti clan malavitosi appartenenti alla Sacra Corona Unita, oggi è arrivato il provvedimento di confisca. I Finanzieri del G.I.C.O. (Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata) di Lecce ed i Carabinieri del R.O.S., nel contesto delle indagini patrimoniali a seguito delle operazioni “Canasta” (condotta dalla Guardia di Finanza) e “Galatea” (condotta dai Carabinieri del Ros), hanno notificato il decreto di confisca emesso nei confronti del capo clan della S.C.U. gallipolina, Pompeo Rosario Padovano, degli eredi del defunto boss Salvatore Padovano, nonché di altri due sodali e prestanomi: Giorgio Pianoforte e Cosimo Cavalera. Fra i beni confiscati: società, immobili, mezzi e rapporti bancari, per un valore stimato di circa 3 milioni di euro.
Il positivo esito dell’attività investigativa di natura patrimoniale che ha originato l’emissione dell’odierno provvedimento di confisca dei beni e di applicazione della sorveglianza speciale aveva sostanzialmente fatto emergere, a corredo di altre importanti acquisizioni probatorie, la riconducibilità di consistenti beni mobili e immobili al Clan Padovano.
Nel contesto dell’operazione, dopo il sequestro del 20 dicembre 2012, ci furono ulteriori risvolti. Il 4 gennaio 2013, infatti, era stato operato un ulteriore sequestro di iniziativa, da parte dei militari protagonisti dell’operazione, di una somma totale di 155mila euro e di un deposito bancario di 110mila euro. Il 24 gennaio 2013, infine, il Tribunale di Lecce aveva convalidato entrambi i sequestri.
Con il provvedimento odierno vengono, quindi, di fatto confiscati tutti i beni già sottoposti a sequestro nelle due operazioni: 7 fabbricati; 4 terreni; 2 società di capitali; 2 società cooperative; 6 autocarri; 3 motocicli; un autovettura; 9 rapporti bancari; 1 polizza vita; denaro in contanti pari a 265.050 euro. È stata, inoltre, applicata la Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per tre anni nei confronti di Cosimo Cavalera, appartenente al Clan Padovano.