Presunto rapinatore assolto grazie al tatuaggio

Grazie alla richiesta di esaminare alcuni fotogrammi forniti dalla videocamera di sorveglianza ed alla successiva perizia antropometrica è emerso che l’uomo accusato di aver rapinato una banca di Maglie non era quello senza tatuaggio

Un singolare accertamento che rileva caratteristiche fisiche differenti rispetto a quelle del vero bandito, permette al 23enne leccese Marcello Impellizzeri di essere scagionato dall'accusa di rapina a mano armata.

Il giovane è stato, infatti, assolto dai giudici della seconda sezione penale, presidente Roberto Tanisi, grazie alla perizia antropometrica da essi disposta ed effettuata dall'ingegnere informatico Luigina Quarta.
L'intervento del perito era stato richiesto dai giudici per confermare, eventualmente, l'ipotesi dell'errore di persona avanzata dell'avvocato di Impellizzeri, Carlo Reho che aveva estratto alcuni significativi fotogrammi del filmato fornito dalle videocamere di sorveglianza della banca, poi visionato in aula; da essi, in particolare, risultava che l'uomo immortalato nelle immagini aveva una fisionomia differente e nessun tatuaggio sulla mano sinistra, al contrario dell'imputato, che già dal 2009 presentava un "tribale" (questo aspetto è confermato dall'informativa dei Carabinieri e da alcune foto pubblicate su Facebook).
 
La perizia dell'ingegnere Quarta ha avvalorato la tesi difensiva dell'avvocato Reho, permettendo di comparare le caratteristiche fisiologiche e comportamentali del rapinatore di Maglie (egli appariva con occhiali da sole e parrucca in testa) con quelle di Impellizzeri, da cui emergono notevoli differenze riguardanti il  naso e l'arcata sopracciliare.
 
Questa "prova regina", ha indotto il Pubblico Ministero Maria Vallefuoco ad accogliere la richiesta di assoluzione avanzata dal suo legale. Successivamente i giudici, dopo essersi riuniti in camera di consiglio hanno disposto che il giovane venisse "assolto perché non sussiste il fatto".
Impellizzeri era presente in aula per assistere al processo, ma non da "uomo libero", anche perché già condannato per un'altra rapina, che gli ha però paradossalmente permesso quest'oggi, di ottenere giustizia. Egli, infatti, era stato accostato all'uomo che aveva pochi giorni dopo la vicenda di Maglie, rapinato la Banca Popolare di Bari a Galatone. Effettivamente, Impellizzeri era stato il protagonista di quella rocambolesca giornata in cui, con indosso una parrucca, aveva puntato un taglierino alla gola di una cliente e fattosi poi consegnare dei contanti dalla cassiera; all'uscita dalla banca era stato però prima inseguito da un vigilante e poi dai carabinieri che lo trassero in arresto. Per questo episodio, egli fu condannato, ma oggi ha rischiato di scontare una pena ancor più grande, poiché alcuni testimoni lo avrebbero erroneamente riconosciuto come lo stesso rapinatore di Maglie.
 



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