Tragedia sfiorata al Vito Fazzi di Lecce

Un detenuto aggredisce e ferisce 2 agenti penitenziari e un’ infermiera.

Il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, lo aveva previsto. La scorsa notte all'interno dell'Ospedale Vito Fazzi di Lecce, si è sfiorata la tragedia. Tutto si è concluso con il ferimento di 2 poliziotti penitenziari e  un' infermiera.I fatti, questa notte intorno alle ore  0.30 circa nel reparto di chirurgia plastica dell'Ospedale di Lecce dove 2 detenuti erano piantonati nella corsia da 2 agenti, un numero largamente inferiore a quello previsto dalla legge. 

I poliziotti, infatti, denunciano dal Sappe, sarebbero dovuti essere almeno 4. Ad un tratto uno dei due detenuti è andato in escandescenza staccandosi la flebo dalla mano e lanciando all'indirizzo dello stesso delle bottigliette d'acqua e l'asta delle flebo.I due Poliziotti Penitenziari hanno subito cercato di bloccare il detenuto, spostando nel contempo  nel corridoio l'altro detenuto ricoverato nella stessa stanza.Dopo attimi di concitazione la situazione è stata ricomposta grazie al sangue freddo dei due poliziotti.Purtroppo la situazione si è ripetuta intorno alle ore 4 sempre con lo stesso  detenuto che ha dato segni di squilibrio.Risultato della notte di fuoco al Vito Fazzi di Lecce, 2 Poliziotti penitenziari  e un' infermiera feriti.Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria sottolinea che in questo momento sono ricoverati nei vari reparti del Vito Fazzi di Lecce ben 5 detenuti con enorme spreco di personale che è comunque inferiore a quello previsto in questi frangenti.

Eppure sempre presso l'Ospedale di Lecce è disponibile un padiglione riservato al piantonamento dei detenuti che potrebbe accogliere fino ad otto persone.Ciò, secondo il Sappe, consentirebbe di poter piantonare gli stessi nella massima sicurezza per tutti operatori sanitari e pazienti facendo risparmiare un numero importante di Poliziotti Penitenziari.Il reparto, invece, pare non venga utilizzato per tali problemi logistici.Il Sappe da mesi tenta di spiegare la situazione al Prefetto di Lecce, invitandolo ad intervenire come ha fatto il prefetto di Foggia sia sul turismo carcerario che sul piantonamento dei detenuti in ospedale, anche se con risultati scarsi, visto ciò che sta accadendo nelle carceri."Abbiamo le letto della visita del sindaco di Lecce al carcere – scrivono dal Sindacato – ma oltre a denunciare la drammaticità della situazione perché il Sindaco, quale massima autorità cittadina in materia igienico -sanitaria non emana un provvedimento di chiusura di alcuni padiglioni  che sono degni di un lager? A Pordenone qualche mese fa lo hanno fatto perché a Lecce no?"