Tre proiettili calibro 9 in busta chiusa. Destinataria la sindaca di Calimera

Ignoti hanno consegnato una busta chiusa al Comune di Calimera, intestata al Primo Cittadino Francesca De Vito, contenente tre proiettili calibro 9. Un avvertimento in puro stile mafioso sul quale stanno indagando i Carabinieri della Compagnia di Lecce.

Giunge come un fulmine a ciel sereno nella tranquilla Calimera la notizia di un gravissimo attentato nei confronti della neoeletta sindaca Francesca De Vito, che nelle ultime amministrative della primavera del 2015 è succeduta a Giuseppe Rosato alla guida della città, riportando il centrosinistra al governo.
 
Tre proiettili di calibro 9 sono stati lasciati all’ingresso del Palazzo di Città nella giornata di giovedì, chiusi in una busta intestata al primo cittadino. Difficile non pensare ad un chiaro avvertimento di stampo mafioso sul quale i Carabinieri stanno effettuando le dovute indagini e i necessari riscontri. Per fare chiarezza non è improbabile l’utilizzo del servizio di videosorveglianza di qualche attività commerciale ubicata in Piazza del Sole – dove si affaccia il Municipio – visto che il Comune pare non avere un sistema di controllo con telecamere a circuito interno.
 
Sembra impossibile da una prima ricostruzione dei fatti risalire all’identikit della o delle persone che hanno lasciato la busta in Municipio in una fase della vita politica cittadina in cui non sembrano esserci particolari attriti a livello amministrativo.
 
Definivamo prima ‘tranquillo’ da un punto di vista dell’ordine pubblico il comune di Calimera, visto che negli ultimi anni mai era balzato agli onori della cronaca per episodi di violenza. Eppure, proprio sabato pomeriggio si era dovuta raccontare la vicenda dell’auto del parroco della chiesa locale, Don Gigi Toma, andata in fumo a quanto pare per un incendio di carattere doloso. Ed anche negli ultimi mesi si era dovuto assistere ad episodi poco chiari che minano la serenità civica.

Buongiorno Calimera, la lista che ha sostenuto il Sindaco, prende posizione con un comunicato e si schiera compatta accanto a Francesca De Vito; se qualcuno pensa di intimidire l'azione della nuova Giunta si sbaglia di grosso, questo in sintesi il messaggio: 'Negli ultimi tre mesi si sono verificati altri tre gravi episodi di auto in fiamme e l'attentato incendiario ai danni del Palazzo Comunale. Ad oggi sono sconosciute le motivazioni di tali gravi e vili gesti e i responsabili su cui stanno indagando le Forze dell'ordine alle quali va il nostro ringraziamento. Alle persone colpite e soprattutto alla nostra sindaca va tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà. Accanto a lei ci stringiamo nell'azione di rinnovamento e moralizzazione della vita pubblica, per affermare la trasparenza e la legalità dell'azione amministrativa chiamando a sostegno tutte le forze democratiche, il mondo associativo e tutta la Comunità. Di certo nessun atto criminale potrà intimidirci e arrestare il processo di cambiamento avviato'.

Alla Sindaca di Calimera sono giunte immediatamente attestazioni di solidarietà da parte di Luigi Mazzei, esponente dei Riformisti e Conservatori ed oppositore politico di Francesca De Vito. Nette le sue parole: 'Sentiamo di esprimere la piena solidarietà alla Sindaca Francesca De Vito ed alla sua famiglia per il vile gesto di stampo mafioso ricevuto.
Mai a Calimera si era alzato tanto il livello di guardia dell'illegalità e tanto meno era arrivato a colpire le persone e in particolare la prima cittadina. Condanniamo senza esitazione qualsiasi forma violenta per condizionare le scelte politiche. Siamo pronti ad essere affianco dell'istituzione Comune ed al primo cittadino per debellare un male atavico presente nella società italiana da cui come calimeresi pensavamo di essere immuni. I ripetuti episodi degli ultimi tempi devono far riflettere e portare tutte le forze politiche ad essere unite nel combattere il crimine. La lotta alla legalità ha sempre contraddistinto l'azione politica locale
'.

Sul grave episodio è intevenuto anche l'onorevole Salvatore Capone: 'Ho già fatto presente tale gravità e discusso di questo con il Prefetto di Lecce, dottor Palomba, nella consapevolezza che gli episodi incendiari, tra cui quello contro l’auto del Parroco Don Gigi Toma, a cui va la mia vicinanza, così come la minaccia sconsiderata e criminale alla Sindaca appena insediata, soprattutto in una piccola comunità come quella di Calimera, significa minare alla radice le ragioni profonde della convivenza, inviando un messaggio ambiguo e pericoloso che non può non toccare profondamente chi si sta misurando ogni giorno con il rinnovamento della vita politica e amministrativa'.

Il grave episodio di oggi fa eco a quello accaduto qualche giorno fa quando venne profanata la tomba del nonno del sindaco di Surbo, Fabio Vincenti. La macabra scoperta era stata fatta dai custodi del cimitero che avevano trovato la lapide danneggiata e la bara estratta dal loculo 'abbandonata' per terra nella cappella di famiglia.



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