L’acqua del mare è calda e i pesci scappano. Il caso del Sarago reale nelle acque del Salento

La temperatura dell’acqua del Mediterraneo sta salendo, lo dicono gli esperti e questo sta portando tra i nostri fondali pesci tropicali. Da una breve ricerca tra gli addetti al settore, rivendite e ristoranti è emersa la difficoltà – a volte l’impossibilità – di trovare Saraghi.

Gli amanti del pesce fresco lo adorano. Ha pochi rivali, le sue carni tenere e bianche sono preziose come l'oro e ricercate dai veri intenditori. I ristoratori lo inseguono nelle migliori pescherie, i ristoranti lo sfoggiano come trofeo di guerra su vassoi di ceramica pregiata. Chi lo vuole gustare al meglio se lo fa servire "al sale" o cotto alla brace, arrostito ai ferri, non troppo cotto.

Si mangia così com'è senza olio, senza limone, senza prezzemolo. Il mare lo ha già condito di suo. 

E dopo un attacco d'impeto giornalistico come questo, diciamolo di chi stiamo parlando… tutti lo avete capito: parliamo di sua maestà il sarago. Reale, pizzuto, spariolo o in altre sottospecie il sarago è un pesce di profondità, abita quindi i fondali profondi, ecco perché sottocosta, nel Salento, la zona preferita da questi 'signori del mare' è quella di Castro dove notoriamente l'acqua è più profonda. Il sarago di Castro è rinomato, le pescherie della zona lo presentano ogni giorno in grandi quantità, anche se nelle ultime settimane le cose sono un po' cambiate.

I saraghi non sono amici di Caronte e le temperature torride di questo luglio rovente, riscaldando notevolmente l'acqua, hanno provocato l'allontanamento del pesce, che si è ritirato al largo o si è spinto più in basso alla ricerca della temperatura giusta. Il sarago non è un pesce tropicale e ce lo sta facendo capire. Trovarlo in pescheria negli ultimi giorni è stata un'impresa, tuttavia la situazione non deve preoccupare, anche perché la pesca al sarago non è ancora diventata industriale e tutto sommato, caldo permettendo, il sarago dovremmo continuare a vederlo scintillare come un gioiello.

Il problema riguarda l'intero ecosistema marino, tutti i pesci rischiano grosso. I cambiamenti climatici sono un argomento serio con il quale non si dovrebbe mai scherzare.



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