Tre giorni e tre notti, il 13, 14 e 15 maggio, in cui anche a Verona hanno riecheggiato i ritmi e i sapori del Salento e delle sue tradizioni. Un evento, quello della “Festa salentina”, giunto ormai alla sua dodicesima edizione e che grazie all’associazione “Gli amici del Salento di Verona” (presieduta da Giovanni Martes di Cerfignano) coinvolge più di 8mila persone ritrovatesi, come ogni anno, presso l’area comunale “1° maggio” di Montorio Veronese per un incontro all’insegna dell’aggregazione dei salentini con gli abitanti e la terra che li ha “adottati”. Un bellissimo esempio di aggregazione sociale, oltre che di scambio culturale.
Un’occasione per offrire ai veronesi e a tutti gli abitanti dei paesi limitrofi un “assaggio” del nostro territorio ma, anche, per consentire a due culture così, apparentemente, distanti e diverse tra loro, di conoscersi meglio e, laddove possibile, fondersi reciprocamente. Una kermesse durante cui viene esposto e offerto il meglio dell’enogastronomia salentina, dalle orecchiette con le cime di rape, alle carni alla brace, i formaggi, i sottoli, la panificazione, i dolci (sarà infatti presente l’azienda Tamborrini di Matino con la cupeta, i mostaccioli e i dolci in pasta di mandorla) ma, soprattutto, l’immancabile negroamaro. Che dire, un'offerta allettante e soprattutto succulenta. Notevolmente gustosa.
E siamo convinti che apprezzeranno moltissimo le prelibatezze tipiche della cucina tradizionale leccese.
Da sottolineare, poi, l’allestimento di alcuni laboratori didattici e artistici e di gruppi musicali, come i “Musikanti a Sud” e “Ariacorte”, che faranno ballare tutti coloro che vi prenderanno parte a suon di pizzica.
di Luca NIGRO