Il Salento torna sul National Geographic: è amore

Il National Geographic torna a occuparsi di Salento e lo fa dedicando alla nostra terra terra due articoli sulla sua celeberrima rivista. Per il territorio si tratta della seconda volta sulle pagine della nota rivista di turismo che appena due anni fa incoronava la Puglia.

Che il National Geographic avesse un occhio di riguardo per la Puglia, e il Salento in particolare, era ormai cosa chiara. È di appena due anni fa, infatti, l’articolo con cui la celebre rivista incoronava la nostra regione come la più bella del mondo, ma a quello, poi, ne sono seguiti degli altri che hanno sempre e puntualmente saputo esaltare le meraviglie dei nostri borghi e del nostro paesaggio, non ultimo quello riguardante la Grotta dei Cervi, nei pressi di Porto Badisco (Otranto), i cui pittogrammi, risalenti a più di 5000 anni fa, le hanno, giustamente, fatto meritare l’appellativo di “Sistina del neolitico”.
 
Ma, evidentemente, il Salento deve piacere davvero molto ai divulgatori di NGS (e come potrebbe essere altrimenti!?), tanto è vero che, non più tardi di due giorni fa, vi hanno dedicato altri due servizi riservati, questa volta, a quella parte del nostro territorio che, lontano dal candore e dagli orpelli del barocco e dai riecheggiare convulso della taranta, racconta di epoche lontane.
 
È Giurdignano la prima tappa, descritto come “uno di quei luoghi dove i ritmi e il senso della vita sono, ancora, quelli di un tempo”, lo stesso in cui sorse il cosiddetto ‘gardino megalitico d’Italia’, immerso tra sterrati e tratturi che ”si dipanano tra muretti a secco e ulivi secolari, mentre la fragranza della macchia spontanea ti avvolge improvvisa, alternandosi al caratteristico profumo della lavorazione delle olive”. (http://www.nationalgeographic.it/wallpaper/2016/03/24/foto/salento_giurdignano-3023156/1/).
 
E poi, ancora, il medioevo, con la Guglia Orsiniana di Soleto, la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, Santa Maria della Croce a Casaranello, quella dei SS. Stefani a Vaste, coi loro affreschi e le loro cripte che testimoniano una convivenza secolare tra oriente e occidente, tra cattolicesimo e ortodossia che qui, nonostante il grande scisma del 1054, si incontrarono soppiantando gli antichi culti messapici (http://www.nationalgeographic.it/wallpaper/2016/03/24/foto/salento_cripte_chiese-3022730/1/).
 
Insomma, un Salento diverso dal solito e tutto da scoprire che nulla toglie a quello più noto delle feste, delle sagre, delle scogliere e delle spiagge da sogno ma, anzi, ne accentua il valore la bellezza.
 
A cura di Luca NIGRO



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