L’evasione di Fabio Perrone e una comunità sconvolta. L’appello del parroco di Trepuzzi

Quanto accaduto all’ospedale Vito Fazzi di Lecce ha sconvolto un’intera comunità. Le Forze dell’ordine sono impegnate nella ricerca di Fabio Perrone, intanto prende parola il parroco di Trepuzzi, don Scevola manifestando i sentimenti di molti.

Un venerdì 6 novembre che non verrà facilmente dimenticato. Un fatto di cronaca che è arrivato alla ribalta delle pagine anche nazionali per i connotati di violenza. L’evasione del detenuto Fabio Perrone ha scatenato una serie di reazioni a catena e gettato scompiglio nella comunità salentina.

Perrone potrebbe essere ovunque: potrebbe viaggiare ancora a bordo dell’auto rubata ad una sfortunata signora appena fuori le porte dell’ospedale o, com’è più probabile, potrebbe aver abbandonato il mezzo ormai ben conosciuto e proseguito in altro modo sulla strada della fuga. Le Forze dell’ordine sono in assetto antisommossa e gli elicotteri sorvolano la città e il territorio intero alla ricerca anche solo di un singolo movimento sospetto. La paura e l’apprensione è palpabile, ma soprattutto lo è la rabbia per un episodio di violenza, che ha portato al ferimento grave di un agente di Polizia e, in maniera più lieve, di altre due persone.

Le domande che sono affiorate in queste ore sono incalzanti: si poteva evitare? La fuga era premeditata? Nessuno può dare risposte certe, vanno solo rispettati i tempi che si spera non saranno lunghi per il ritrovamento di un malvivente particolarmente pericoloso – a quanto si può apprendere dalle pagine di cronaca.

Fabio Perrone è originario di Trepuzzi e la comunità del Nord Salento vive ore di grande preoccupazione. A nome dei cittadini, il parroco della Chiesa Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe esprime “Solidarietà e vicinanza nella preghiera agli agenti feriti, agli operatori sanitari e a tutti coloro che hanno vissuto il dramma di una sparatoria in un luogo, quale l’ospedale Vito Fazzi, che dovrebbe essere alieno da azioni violente nel rispetto di tanti pazienti che cercano di recuperare la loro salute”.

Piena fiducia nel lavoro di tutte le forze dell’ ordine nelle parole di don Alessandro Scevola, un sacerdote sempre in prima linea dinanzi ai bisogni della sua gente, “consapevoli che lo sbaglio di pochi non può mettere in ombra le tante forze di bene e di luce presenti nel nostro territorio comunale, i tanti uomini e donne di buona volontà che ogni giorno, con onestà e correttezza, si sforzano di vivere nella legalità e nel rispetto dello Stato e delle sue leggi”.

Accanto alla paura di quello che potrebbe accadere, nutriamo nel cuore la speranza che si spezzi questa spirale di violenza e di terrore e il nostro paese ritorni presto alla serenità  che merita – conclude il sacerdote – Auspichiamo, tra l’altro, una maggiore riflessione affinchè questo episodio scuota le coscienze di chi, forse in maniera più incisiva, deve garantire e tutelare la sicurezza dei cittadini attraverso un maggiore controllo dei detenuti con alto rischio di pericolosità sociale”.



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