Presunta truffa e falso: finisce sotto processo l’ex assessore Angelo Sirsi

Dovrà presentarsi il 7 giugno del 2018 dinanzi al giudice monocratico Marcello Rizzo. Le indagini presero il via dopo la denuncia di una consigliera di opposizione.

Finisce sotto processo l’ex assessore Angelo Sirsi, imputato per falso e truffa. Il gup Giovanni Gallo, al termine dell’udienza preliminare, ha rinviato a giudizio il 58enne di Campi Salentina.

Dovrà presentarsi il 7 giugno del 2018 dinanzi al giudice monocratico Marcello Rizzo. Angelo Sirsi è assistito dagli avvocati Michele Palazzo e Fritz Massa.

Findomestic Banca spa, invece, assistita dagli avvocati Raffaele Benfatto e Pasquale De Luca (del Foro di Firenze) si è costituita parte civile in una precedente udienza.

L’inchiesta

Le indagini presero il via dopo la denuncia di una consigliera di opposizione. Secondo il Pubblico Ministero titolare dell’inchiesta, Maria Vallefuoco, l’ex assessore ai Lavori Pubblici, risponde di falso materiale per avere attestato di avere partecipato a svariate riunioni dell’Ato 1 (di cui era Presidente) a cui non avrebbe, in realtà, preso parte.

Secondo l’accusa, inoltre, l’assessore campiota avrebbe dichiarato di aver partecipato a riunioni di Giunta comunale che non si sarebbero mai svolte (o si sono svolte senza di lui) pur venendo regolarmente retribuito.

Le somme

In particolare, relativamente all’anno 2013, secondo la Procura, sarebbero state accreditate illecitamente 151,5 ore, per la somma di circa 3mila e 320 euro, in relazione alle riunioni dell’Ambito e 26,5 ore, circa 580 euro, per quelle di Giunta. Per l’anno 2014, invece, 39,5 ore, per circa 865 euro, relative alle riunioni dell’Ambito e 18,5 ore; circa 416 euro, per quelle di Giunta. Da qui, il reato di truffa contestato.

Il danno economico per il Comune è stato complessivamente quantificato in 3.900 euro.

Angelo Sirsi, a seguito della chiusura delle indagini preliminari, si dimise dalla carica di assessore. Invece, le dimissioni del sindaco Zacheo, pare non fossero legate alla vicenda di Sirsi, ma già pronte da tempo.



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