Vacanze in Salento: sei imperdibili specialità della tradizione locale

Una selezione di leccornie che soddisferanno anche il vostro ospite più esigente. Eccovi i sapori imperdibili della tradizione culinaria salentina che non possono mancare sulle vostre tavole.

Il Salento è una terra legata a doppio filo al suo passato e tutto  in questa “penisola della penisola” ha la voce teatrale dei racconti antichi. In questa terra è sempre possibile viaggiare sulle strade della storia pur calzando le scarpe del presente e sentiero privilegiato è proprio la sua tradizione gastronomica. Questa Domenica abbiamo deciso di stilare una breve (e sicuramente non esaustiva) selezione di specialità nostrane. Pronti a stuzzicare la fame? Cominciamo!
 
Le Mpille
“Mpilla”, già il nome suggerisce un certo senso di entusiasmo e, fidatevi, il sapore non delude le aspettative. Le Mpille sono paninetti di colore rossastro che, anticamente, non erano altro che il riutilizzo degli avanzi della panificazione arricchiti da olio, cipolle, pomodori, zucchine soffritte ed olive nere. Un sapore inconfondibile che vanta origini lontane e non stupisce che questo manicaretto della più genuina tradizione contadina sia stato riconosciuto come “Prodotto Agricolo Tradizionale” dal Ministero delle Politiche Agricole.
Orecchiette e minchiareddhi. Alcune fonti riferiscono che questo particolare tipo di pasta fresca sia considerata una specialità salentina già dal 1500. I condimenti che ben si sposano con il loro sapore quasi integrale sono infiniti ma, se cercate qualche spunto, suggeriamo di consumare le orecchiette e minchiareddi con sugo di pomodoro e ricotta “schianta”(forte).
 
La Scapece
La Scapece è un composto di pesciolini fritti sottoposti ad una particolare marinatura in mollica di pane, aceto e zafferano, proprio questo ultimo ingredinte conferisce al gustoso prodotto il suo tipico colore dorato. Le origini di questo piatto sono antichissime, il metodo di conservazione in oggetto ha infatti origini medievali e si narra sia stato ideato dai pescatori di Gallipoli che, tra il timore di un assedio turco ed una burrasca, trovavano anche il tempo di ingegnarsi!
 
Fave e ciureddha
Anche questo piato rappresenta un punto di forza della tradizione gastronomica salentina. Pietanza di origine contadina dal gusto prima delicato e poi amarognolo è il perfetto intrecciarsi della dolcezza del purè di fave con il capriccioso sapore della cicoria selvativa. Consigliatissima la degustazione del purè rassodato in frigo e tagliato a tocchetti.
 
Mboti
Lettura sconsigliata ai vegani.  Avreste mai pensato che le frattaglie possano avere un sapore squisito? Ebbene, se sapientemente lavorate ed insaporite con spezie ed aromi  pare sappiano stupire. Li Mboti sono, appunto, manciate di organi interni dell’agnello ( fegato, polmone, cuore etc.) strette all’interno di sezioni del tubo intestinale dello stesso animale. Cibo la cui preparazione evoca certamente una certa cruenza ma, riferiscono le cronache, delizioso.
 
Scajozzi o mustazzoli
Sapore immancabile di ogni Festa Patronale che si rispetti. Gli Scajozzi sono, come la Cupeta, un dolce di origine araba e rappresentano una testimonianza  di come la nostra terra sia stata, nel passato, un calderone spettacolare di culture e popoli eterogenei.
 
E voi? Quante di queste stuzzicanti prelibatezze avete già assaggiato? Fatecelo sapere in un commento e…Buon appetito!
 
A cura di Armenia Cotardo



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