Ancora un premio per i prestigiosi vini salentini. Stavolta è toccato al Settantacinque Copertino Doc Riserva 2007 della Cupertinum, Antica Cantina del Salento, grazie al titolo di Vino d’Eccellenza, massimo riconoscimento della Guida I Vini d’Italia 2015 de L’Espresso. “Un vino di qualità davvero rara ed eccezionale“ – sostengono curatori della Guida. Che, tra l'altro, assegna anche una Stella all’azienda per “l’alto livello qualitativo”; perché “rappresenta il territorio e la denominazione di riferimento” nonché per “la presenza di uno stile definito, riconoscibile e stabile nel tempo”. La Cupertinum è anche la miglior Cantina in virtù del rapporto qualità-prezzo di tutti i vini (i Copertino Doc e i Salento Igt: Spinello dei Falconi Rosato, Negroamaro, Primitivo, Glykòs, Squarciafico).
Appuntamento da non perdere, l’8 settembre, a Firenze, insieme a tutta la nobiltà enoica d’Italia, per la cerimonia delle premiazioni e la presentazione delle Guida diretta da Enzo Vizzari e curata in maniera rigorosissima da Ernesto Gentili e Fabio Rizzari, con collaboratori grandi esperti, tra cui Francesco Falcone, Pierluigi Gorgoni e Giampaolo Gravina.
Grande felicità e orgoglio, com'è giusto che sia, in casa Cupertinum, espressa dall'enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi e il presidente Francesco Trono: “è un riconoscimento che premia il lavoro di tutti i soci conferitori, lo staff, il progetto qualitativo della Cantina. E speriamo che i nostri Copertino Doc siano portabandiera e ambasciatori della valorizzazione del territorio nel senso più ampio”.
Rimaniamo in tema, parlando soprattutto di valorizzazione del territorio. A settembre la Cupertinum presentò – assieme alla Soprintendenza di Lecce – un progetto che non ha precedenti né in Italia né all’estero: il 'Vigneto sul Castello'. Posto sui bastioni, è stato impiantato con sistema di allevamento ad alberello pugliese. Documenti storici testimoniano che i camminamenti delle mura del Castello Angioino di Copertino – che per dimensioni e grandiosità è da annoverarsi fra le più imponenti strutture difensive vicereali – erano utilizzate come giardini e coltivate a vigneto e oliveto. Un circuito virtuoso territoriale e planetario tra produzione di qualità, cultura, turismo.