Alle porte della stagione estiva non appare esaltante per la mobilità sul territorio salentino il biglietto da visita offerto dal principio di incendio che si è sviluppato nei giorni scorsi su un vecchio convoglio delle Ferrovie Sud-Est
La rete ferroviaria della Sud-Est è un autentico patrimonio per il Salento. Non a caso, da anni, si parla di metropolitana di superficie, ovvero mezzo di locomozione low-cost che consente di muoversi da nord a sud e da est a ovest a velocità ridotta godendo della bellezza del panorama e avendo la possibilità di raggiungere borghi caratteristici lontani dalle grandi tratte. Non solo, proprio il potenziamento di questo sistema di trasporto è alla base di tante battaglie ambientaliste, anche condivisibili, per evitare nuove colate di cemento che abbruttirebbero quel territorio che sempre più diventa meta di visite turistiche. Come dire da ramo secco da tagliare a volano di sviluppo economico e turistico del territorio. Non c’è ombra di dubbio, infatti, che tale sistema dovrebbe non solo essere reso più efficiente ma anche più sicuro.
A bordo dei treni della Ferrovie del Sud Est si viaggia, ma non sono rari i casi in cui il tragitto è interrotto da qualche malfunzionamento. Come quello avvenuto nei giorni scorsi, quando il principio di incendio che si era sviluppato su un vecchio convoglio fermo alla stazione di Galugnano, frazione di San Donato di Lecce, ha causato qualche disagio e attimo di paura. Su quei vagoni c’erano anche tanti turisti in attesa di scoprire l’entroterra. Dopo la sostituzione della locomotrice, il treno ha ripreso il viaggio ma resta comunque il fatto che alle porte della stagione turistica non è certo un biglietto da visita vincente quello di una disfunzione così grave e per certi versi anche pericolosa. Quale famiglia salirebbe su un mezzo di cui ha appreso la non perfetta efficienza?