Il turismo ha molte facce, alcune più visibili di altre, una delle più espressive ed interessanti è certamente quella che fa riferimento al segmento crocieristico, fondamentale per la tenuta del nostro brand Salento.
Sì, lo so, non abbiamo i porti adatti, i porti giusti, ma con uno sforzo di fantasia e di volontà è possibile adeguare alcuni approdi parzialmente in grado di ospitare navi da crociera medio grandi.
È il caso di Gallipoli dove mercoledì scorso ha fatto tappa la Nave Amadea, battente bandiera bahamense, sulla quale sono stato invitato a rappresentare la squadra degli operatori turistici salentini, in qualità di esponente di Confindustria Lecce.
Non desti meraviglia il mio convinto proposito di voler spingere sul circuito delle crociere, perché le ricadute in termini economici e di promozione dell’immagine sono indubbiamente enormi. Per comprendere i reali vantaggi non è sufficiente il conteggio meramente numerico, perché al di là delle 400 persone che mediamente potrebbero sbarcare ogni settimana, ce ne sono altrettante pronte ad imbarcarsi ciclicamente con destinazione costa del sud.
Il turismo crocieristico è un turismo ricco, ma non è un turismo d’élite ed è in grado di intercettare un indotto di grande rilievo, oltre alle evidenti ricadute in termini di passaparola. A chi dice che poche ore a terra non sono sufficienti rispondo che il turista motivato, e ben accolto, è un turista che ritorna, e magari con modalità e tempistiche diverse, tali da garantire maggiori risultati in termini di soddisfazione della clientela. Resta il fatto che una tappa di crociera può significare itinerari con guida turistica, visita ai borghi e ai centri storici, shopping nei circuiti commerciali e artigianali e ristorazione per grandi numeri.
Costruire l’escursione ad hoc nei diversi approdi è uno dei passi obbligati di qualsiasi vacanza in mare, e a questo punto non dobbiamo dimenticare che Gallipoli non è una tappa qualsiasi, ma è regina di bellezza e riconosciuta capitale del turismo estivo in Italia e in Europa.