Il fico d’India, una deliziosa americanata

Proveniente dal continente americano, il fico d’india è un ottimo compagno per le vacanze estive. Fresco e salutare, occhio però alle scorpacciate.

Se non ci fosse stato Cristoforo Colombo e il suo viaggio ‘fallimentare’ verso l’India (invece fu l’America) non lo avremmo qui ad incorniciare gli angoli più remoti delle nostre campagne, a far da sostegno scenografico ai nostri splendidi e caratteristici muretti a secco. Parliamo del fico d’India, squisito frutto di stagione che dall’America centrale si è diffuso nel corso dei secoli in tutto il bacino del Mediterraneo.

Proveniente dal continente americano, il fico d’india è un ottimo compagno per le vacanze estive. Fresco e salutare, occhio però alle scorpacciate.

Chi non ha mai gustato un piatto di “ficaligne” (così vengono chiamate nel nostro dialetto) in riva al mare si è perso un tocco di autentica poesia, ma non si tratta solo di una prelibatezza per il palato, perché questo frutto fa bene anche alla salute umana, e tanto.

Ricco d’acqua e di sali minerali ma povero di grassi il fico d’India, che giunge a maturazione a fine estate, offre un prezioso contributo energetico soprattutto per chi pratica sport.

Esso non necessita di particolari cure, cresce spontaneamente, non ha bisogno di essere innaffiato e sa come sfidare i torridi caldi estivi.

Occhio alle spine però, quelle sì che sono davvero insidiose, sottili e capaci di penetrare sotto pelle costituiscono un deterrente naturale per chi ne sottovaluta le virtù. Infine, attenzione: un eccessivo consumo giornaliero può essere causa di stitichezza.

Ph. in copertina di Maurizio Colella



In questo articolo: