Turismo in Salento, l’altra faccia della medaglia. Lavoratori malpagati e costretti a turni massacranti: la denuncia di Fisascat Lecce

Il turismo di qualità non può prescindere dalle risorse umane, ma secondo Carmela Tarantini, segretario generale Fisascat di Lecce, in Salento i lavoratori sono sottopagati e costretti a turni massacranti, fino a 15 ore al giorno.

Saranno come sempre i numeri a confermare se le sensazioni avute hanno il carattere della verità, ma l’impressione condivisa da tutti è che anche quest’anno il Salento si sia confermato come una delle mete, anzi la meta preferita dai turisti. L’estate è ormai alle battute finali, c’è ancora tempo per tracciare un bilancio, per capire i punti di forza e di debolezza di questa terra che è riuscita, anche nel 2017, ad attirare l’attenzione dei vacanzieri italiani e stranieri, ma qualcuno ha già provato a delineare il ‘modello’ da seguire per rendere il turismo la punta di diamante dell’economia del territorio.
  
Tra le tante disamine, quella di Carmela Tarantini, segretario generale Fisascat di Lecce, categoria della Cisl che rappresenta il settore del commercio, turismo e servizi, prova a partire da un altro punto di vista: «In questi mesi – si legge nella nota – abbiamo seguito sugli organi di stampa l’ampio dibattito su quale fosse il modello di turismo presente nel Salento, partendo dalle principali località marine come Leuca, Otranto, Gallipoli comprendendo anche Lecce e la sua provincia. Si è discusso sulla carenza strutturale dei trasporti accentuata soprattutto nel periodo estivo, sull’ospitalità di eccellenza e sulla qualità del cibo. Ma a nostro avviso il turismo di qualità non può prescindere dalle risorse umane quali sono i lavoratori».
  
Ed è ‘analizzando’ il turismo dal punto di vista del personale che emerge qualcosa che non va. «Dalle nostre analisi e segnalazioni ricevute – prosegue Tarantini –  sono emerse diverse situazioni critiche in cui giovani e donne, più o meno professionalizzati, lavorano con orari massacranti (dalle 10 alle 15 ore giornaliere), tutti i giorni senza usufruire dei turni di riposo per poco più di 20 euro al giorno nonostante una produttività altissima».
  
«Parlare di brand Puglia e di qualità –  conclude Tarantini – significa mettere in condizioni gli addetti del settore di lavorare tutti nel rispetto delle regole. Fisascat Cisl di Lecce ritiene che dalla collaborazione di tutte le parti sociali, sia dei lavoratori che datoriali, si possa concertare un secondo livello di contrattazione territoriale, già grande intuizione della Cisl a tutti i livelli, dove prevedere per i lavoratori stagionali un’adeguata remunerazione oltre che una formazione mirata per uno sviluppo complessivo del territorio nel rispetto di tutti».
  
Per questo, invitano le parti datoriali del settore e gli enti preposti a convocare un tavolo monotematico con le parti sociali al fine di trovare un’adeguata soluzione non solo per i periodi estivi, ma che possa essere valida per tutto l’anno.