Sarà necessario rispettare tutte le norme e rimanere nell’occhio di un costante monitoraggio, ma così anche le grandi imbarcazioni da diporto – come quelle che fanno capolino numerose nei mesi estivi sui mari d’Italia e del Salento – potranno avvicinarsi alle coste per godere di quegli specchi d’acqua meravigliosi che contornano le coste selvagge e bellissime.
L’agenzia di stampa Adnkronos ha dato diffusione in queste ore ad un comunicato di Federagenti, la Federazione nazionale agenti, raccomandatari marittimi e mediatori marittimi in cui si legge "è stato riconosciuto nei fatti alle grandi imbarcazioni da diporto uno status particolare che consente di derogare alla norme contenute nel cosiddetto decreto Clini" . Il decreto "equiparava in tutto e per tutto i mega yacht alle navi passeggeri, alle navi da crociera e ai mercantili, prevedendo per l’appunto l’obbligo di navigazione e di eventuale ancoraggio oltre il limite delle due miglia dai confini delle zone marine protette".
"Con il provvedimento interpretativo varato dal ministero – afferma Giovanni Gasparini, presidente della sezione yacht di Federagenti – si riconosce di fatto l’importanza, in aree particolari come la Sardegna e la Liguria che rischiavano di essere tagliate fuori dai benefici del grande turismo nautico, di stabilire nuove regole coerenti con la doppia esigenza primaria di tutelare le aree marine protette, e quella di attirare verso l’Italia flussi, economicamente molto importanti, di diportisti di alta gamma".
Sappiamo bene che non sono soltanto Sardegna e Liguria le regioni che, affacciandosi su mari ben noti ormai dai turisti, a godere di questa deroga a favore dei mega yacht. Anche il Salento negli ultimi anni ha visto grandi imbarcazioni, anche di magnati Russi e principi indiani, affacciarsi sulle nostre acque, tanto che appena un anno fa si disperava sulla possibilità che il matrimonio “yacht – Salento” si potesse mai fare. Oggi arrivano le risposte positive e sulle nostre aree protette che si estendono per miglia dallo Jonio – pensiamo all’ area marina di Porto Cesareo e Porto Selvaggio, o a quella del Parco di Lido Pizzo-Isola di S. Andrea – all’Adriatico – col Parco di Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase – potranno fare capolino anche le grandi imbarcazioni, quelle di lusso per intenderci.
Il provvedimento in parola, quindi, prevede che i comandanti, l’armatore o il proprietario e i raccomandatari che lo rappresentano si prendano il compito di redigere una sorta di autocertificazione nella quale si afferma che lo yacht in questione svolge attività di diporto nautico. Tecnicamente, le dichiarazioni dovranno essere inviate al ministero e entro il 31 dicembre le stesse saranno a disposizione delle singole autorità marittime che potranno prendere informazioni utili da una banca dati in costante aggiornamento del diportismo, anche internazionale, che fruisce delle coste italiane.
Insomma, ora principi orientali e magnati potranno approdare con più facilità, contribuendo al turismo d’elite di cui sicuramente il territorio ha bisogno per muovere le buone economie.